KEYLA LA ROSSA – I.B.SINGER
Un romanzo appassionante e
avvincente: una pagina tira l’altra e non si riesce a smettere.
La storia è molto singolare
e proprio per questo non mi addentro nella trama per nulla togliere agli
eventuali lettori.
La protagonista indiscussa
è proprio lei, Keyla La Rossa di professione prostituta .
Una donna dotata di una bellezza appariscente, forte carattere e grande coraggio: sempre
pronta a ricominciare nonostante le avversità non la risparmiano.
Intorno a lei girano molti
personaggi di diversa estrazione sociale.
Fra tutti spicca colui che
è divenuto suo marito e dal quale lei fuggirà per amore del figlio di un
rabbino, tale Bunem.
Il marito, un uomo di
malaffare che di lei s’innamora perdutamente e un amico di lui, un certo Max il
cui obbiettivo e quello di fare soldi a qualsiasi costo.
Max , un uomo ignobile,
fisicamente brutto ma inspiegabilmente
considerato molto attraente
dalle donne, andava in
giro armato di una rivoltella d’oro e si
portava appresso tre passaporti- uno nella valigia e uno per ogni taschino del
panciotto. Aveva sempre con sé un’intera borsa di medicine e possedeva un’intera
collezione di sonniferi.
In sintesi, definirei tutti
i personaggi “eccessivi” e Keyla meravigliosa.
Ambientato inizialmente a
Varsavia e poi a New York.
“ New York aveva quartieri neri, ebrei, tedeschi, italiani. Dell’Irlanda
a Varsavia Bunem non aveva mai sentito parlare, ma qui erano tutti irlandesi:
poliziotti, vigili del fuoco, governatori della città. Ogni quartiere aveva i
suoi politici che facevano favori a chi li votava. Gangster, uomini del racket
e mafiosi avevano il controllo di intere organizzazioni”.
Un romanzo che non esito a
consigliarne la lettura sia per lo stile letterario, sia per gli argomenti trattati e
non da ultimo per i richiami ai testi di Bakunin.
Qui di seguito riprendo quanto scritto da
Giorgio Montefoschi in quarta di copertina.
“ Romanzo appassionante,
costruito sull’orlo di uno dei tanti abissi che si sono aperti nella storia
dell’uomo, affollato di personaggi di ogni classe sociale che pensano soltanto
alla propria sopravvivenza e al denaro, ma anche di altri che non hanno
dimenticato Dio, e di altri che lo hanno dimenticato e vorrebbero ritrovarlo, e
di altri ancora convinti che l’Onnipotenza divina sia l’onnipotenza di un folle
che ha creato un mondo folle nel quale ci si scontra e si perde la strada come
in un formicaio distrutto……”
Stralcio
Il fatto che una bugia
abbia lunga vita non è una prova della sua verità.
Giugno 2020 - Yvonne
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