martedì 4 febbraio 2020

IL GATTOPARDO - Giuseppe Tomasi di Lampedua


IL GATTOPARDO
Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Certamente Giuseppe Tomasi di Lampedusa si è impegnato assai per scrivere IL GATTOPARDO e mi è facile immaginare quanto possa essere rimasto male ogni qual volta che  un editore gli negava la pubblicazione. Pare si sia rivolto a una ventina di editori e quindi  per una ventina di volte si è sentito dire NO.
Oggi però mi sorge spontanea una domanda: chissà se quegli editori prima di dire No avranno letto IL GATTOPARDO fino all’ultima pagina?
Non mi è dato sapere, posso solo dire che io per ben tre volte l’ho iniziato e per ben tre volte l’ho abbandonato.
Ma poi è arrivato gennaio 2020 ed io mi sono detta che IL GATTOPARDO lo dovevo leggere, ero davvero curiosa di sapere come mai fosse considerato un capolavoro.
L’ho ripreso fra le mani ma la sera, dopo aver letto un paio di pagine mi sentivo strattonare da Morfeo: non me ne facevo una ragione.
Mi sono poi imposta di dover insistere dicendomi che se avessi letto una pagina al giorno, entro l’autunno l’avrei finito.  Perché tanto accanimento?
Forse anche perchè la biografia dell’autore mi intrigava: di famiglia principesca interruppe gli studi per arruolarsi , fu fatto prigioniero dagli austriaci , internato in un campo di concentramento ungherese riuscì ad evadere. Viaggiò molto in compagnia della madre e si sposò a Riga con la figlia di primo letto della moglie di suo zio Pietro Tomasi della Toretta.
Conobbe Montale e Cecchi a San Pellegrino Terme in occasione di un premio letterario a cui aveva accompagnato un suo cugino e proprio in quella circostanza decise di iniziare a scrivere il romanzo  a cui pensava da molto tempo:  IL GATTOPARDO che  venne ultimato nel 1956, pubblicato nel 1958 e  vincitore del Premio Strega nel 1959.
Bella sfortuna per l’autore poiché nel 1959 già riposava in pace da un paio d’anni: nato a Palermo nel 1896 morì a Roma nel 1957.

Trama in sintesi 

Ambientato in Sicilia il protagonista assoluto  è il principe Fabrizio di Salina, dalla personalità alquanto complessa e ambigua.
Un uomo colto, dotato di una buona dose di ironia, ben rappresenta l’antica aristocrazia siciliana al tramonto.
Sullo sfondo ci sta lo sbarco di Garibaldi  con i mille e l’Unità d’Italia a cui il principe non da importanza eccessiva poiché dentro di lui è insita la convinzione che tanto in Sicilia nulla cambierà.
Sposato con Stella e padre di tre figlie nutre grande amore e ammirazione per il nipote Tancredi, un giovane affascinante e nullatenente che sposerà Angelica, figlia dell’arricchito e rozzo Sedara. Matrimonio necessario per rimpinguare le tasche vuote del bel Tancredi.
Non mi dilungo sulla trama poiché il “troppo sapere” toglie il gusto della lettura.

In ogni caso a parte le difficoltà iniziali , entrata nel vivo della storia, ne sono rimasta completamente coinvolta. A volte ho pure sorriso, ma le pagine sono davvero intense e lo stile letterario credo che sia quello di uno scrittore talentuoso.

IL GATTOPARDO appena pubblicato ebbe immediatamente grande successo di pubblico e suscitò pure molte polemiche più ideologiche che letterarie ed oramai rientra fra i capolavori della letteratura italiana di secondo Novecento.

STRALCI

L’amore. Certo l’amore. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. Lo sapeva lui che cos’era l’amore…
Il sole già calava e i suoi raggi, smessa la prepotenza, illuminavano di luce cortese le araucarie, i pini, i robusti lecci facevano la gloria del posto.

Si calmò: l’occhio del nipote lo guardava con l’affetto ironico che la gioventù concede alle persone anziane.

…si avvide però che buona parte di questo fascino scaturiva dalle buone maniere e si rese conto di quanto un uomo beneducato sia piacevole….
Lentamente don Calogero capiva che un pasto in comune non deve di necessità essere un uragano di rumori masticatori e di macchie d’unto, che una conversazione può benissimo non rassomigliare a una lite fra cani; che dar la precedenza  a una donna è segno di forza e non, come aveva creduto, di debolezz; che da un interlocutore si può ottenere di più se gli si dice “non mi sono spiegato bene” anziché “non hai capito un corno”….

Il Signore affligge e consola

Ogni volta che s’incontra un parente s’incontra una spina


                                               IL GATTOPARDO - lettura imperdibile per chi ama la buona scrittura e anche per chi ama la Sicilia! 

Il mio libro è un 'edizione conforme al manoscritto del 1957.

Gennaio 2020 - Yvonne

Nessun commento:

Posta un commento