IL GATTOPARDO
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Certamente Giuseppe Tomasi
di Lampedusa si è impegnato assai per scrivere IL GATTOPARDO e mi è facile immaginare
quanto possa essere rimasto male ogni qual volta che un editore gli negava la pubblicazione. Pare
si sia rivolto a una ventina di editori e quindi per una ventina di volte si è sentito dire NO.
Oggi però mi sorge spontanea
una domanda: chissà se quegli editori prima di dire No avranno letto IL
GATTOPARDO fino all’ultima pagina?
Non mi è dato sapere, posso
solo dire che io per ben tre volte l’ho iniziato e per ben tre volte l’ho
abbandonato.
Ma poi è arrivato gennaio
2020 ed io mi sono detta che IL GATTOPARDO lo dovevo leggere, ero davvero
curiosa di sapere come mai fosse considerato un capolavoro.
L’ho ripreso fra le mani ma
la sera, dopo aver letto un paio di pagine mi sentivo strattonare da Morfeo: non
me ne facevo una ragione.
Mi sono poi imposta di dover
insistere dicendomi che se avessi letto una pagina al giorno, entro l’autunno l’avrei
finito. Perché tanto accanimento?
Forse anche perchè la biografia
dell’autore mi intrigava: di famiglia principesca interruppe gli studi per
arruolarsi , fu fatto prigioniero dagli austriaci , internato in un campo di
concentramento ungherese riuscì ad evadere. Viaggiò molto in compagnia della
madre e si sposò a Riga con la figlia di primo letto della moglie di suo zio
Pietro Tomasi della Toretta.
Conobbe Montale e Cecchi a
San Pellegrino Terme in occasione di un premio letterario a cui aveva
accompagnato un suo cugino e proprio in quella circostanza decise di iniziare a
scrivere il romanzo a cui pensava da
molto tempo: IL GATTOPARDO che venne ultimato nel 1956, pubblicato nel 1958 e
vincitore del Premio Strega nel 1959.
Bella sfortuna per l’autore
poiché nel 1959 già riposava in pace da un paio d’anni: nato a Palermo nel 1896
morì a Roma nel 1957.
Ambientato in Sicilia il protagonista
assoluto è il principe Fabrizio di
Salina, dalla personalità alquanto complessa e ambigua.
Un uomo colto, dotato di
una buona dose di ironia, ben rappresenta l’antica aristocrazia siciliana al
tramonto.
Sullo sfondo ci sta lo
sbarco di Garibaldi con i mille e l’Unità
d’Italia a cui il principe non da importanza eccessiva poiché dentro di lui è
insita la convinzione che tanto in Sicilia nulla cambierà.
Sposato con Stella e padre
di tre figlie nutre grande amore e ammirazione per il nipote Tancredi, un
giovane affascinante e nullatenente che sposerà Angelica, figlia dell’arricchito
e rozzo Sedara. Matrimonio necessario per rimpinguare le tasche vuote del bel
Tancredi.
Non mi dilungo sulla trama poiché
il “troppo sapere” toglie il gusto della lettura.
In ogni caso a parte le
difficoltà iniziali , entrata nel vivo della storia, ne sono rimasta
completamente coinvolta. A volte ho pure sorriso, ma le pagine sono davvero
intense e lo stile letterario credo che sia quello di uno scrittore talentuoso.
IL GATTOPARDO appena
pubblicato ebbe immediatamente grande successo di pubblico e suscitò pure molte
polemiche più ideologiche che letterarie ed oramai rientra fra i capolavori
della letteratura italiana di secondo Novecento.
STRALCI
L’amore. Certo l’amore. Fuoco
e fiamme per un anno, cenere per trenta. Lo sapeva lui che cos’era l’amore…
Il sole già calava e i suoi
raggi, smessa la prepotenza, illuminavano di luce cortese le araucarie, i pini,
i robusti lecci facevano la gloria del posto.
Si calmò: l’occhio del
nipote lo guardava con l’affetto ironico che la gioventù concede alle persone
anziane.
…si avvide però che buona
parte di questo fascino scaturiva dalle buone maniere e si rese conto di quanto
un uomo beneducato sia piacevole….
Lentamente don Calogero
capiva che un pasto in comune non deve di necessità essere un uragano di rumori
masticatori e di macchie d’unto, che una conversazione può benissimo non
rassomigliare a una lite fra cani; che dar la precedenza a una donna è segno di forza e non, come aveva
creduto, di debolezz; che da un interlocutore si può ottenere di più se gli si
dice “non mi sono spiegato bene” anziché “non hai capito un corno”….
Il Signore affligge e
consola
Ogni volta che s’incontra
un parente s’incontra una spina
IL GATTOPARDO - lettura imperdibile per chi ama la buona scrittura e anche per chi ama la Sicilia!
Gennaio 2020 - Yvonne
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