domenica 26 gennaio 2020

MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO


Il Memoriale della Shoah sorge in uno spazio della Stazione Centrale in piazza E. J.Safra, ubicato sotto i binari ordinari ed è stato inaugurato nel 2013 alla presenza dell'allora Sindaco Pisapia il quale si adoperò per portare alla luce ciò che era stato occultato.

Ingresso Memoriale

 
Stazione Centrale Milano
Fra la fine del 1943 e l’inizio del 1945, questo luogo inavvertibile alla città che in origine fungeva come area di smistamento, carico e scarico della posta e delle merci, fu requisito dal regime nazi-fascista  trasformandolo in una delle tappe europee del crimine contro l’umanità conosciuto come Shoah.


Da qui centinaia di innocenti di ogni età ( 6.200 circa )  furono stipati come bestiame in vagoni piombati per formare i convogli speciali destinati alla deportazione e alle fabbriche dello sterminio.
Partirono ben 20 treni e sulla banchina sono state posate delle lapidi con inciso date partenze e destinazione.






Terminata la guerra, era necessario tornare il più in fretta possibile alla normalità e fece comodo a tutti scordare l'esistenza di questo luogo . Oltrettutto coloro che si erano salvati dai campi di sterminio per molto tempo non riuscirono ad esternare il dramma che avevano vissuto.
Liliana Segre stessa rimase in silenzio per lunghissimi anni.

Poiché domani 27 gennaio  si celebra il GIORNO DELLA MEMORIA ho ritenuto quasi doveroso oggi pomeriggio recarmi al Memoriale dove erano presenti numerosi visitatori.
( Il  27 Gennaio 1945  fu il giorno in cui le forze sovietiche liberarono gli ultimi deportati ad AUSCHWITZ).
La visita guidata di 45 minuti circa aiuta a ricordare  ciò che è accaduto .

Perché la memoria? Perché ricordare?
Il ricordo è un esercizio salutare: apre la mente e i cuori, ci fa guardare all’attualità con meno pregiudizi e minori ambiguità. Il ricordo è protezione dalle suggestioni ideologiche, dalle ondate di odio e sospetti. La memoria è il vacino culturale che ci rende immuni dai batteri dell’antisemitismo e del razzismo”.- Ferruccio De Bortoli, presidente onorario della Fondazione Memoriale

Sono presenti i vagoni originari ed è possibile entrarci dentro.
(Per me un’esperienza sconvolgente)
Vagone dove venivano rinchiuse circa 80 persone

La visita molto interessante oltre i 45 minuti,  prevede anche del tempo libero necessario per assistere alla proiezione di  documentari e testimonianze.

E' presente anche un'area dove sono raccolte le storie di 100 persone che si sono distinte con gesti che hanno salvato la vita di altri.
Cito ad esempio GIORGIO PERLASCA  ( Como 1910 - Padova 1992) che fingendosi sostituto dell'Ambasciatore Spagnolo a Budapest riuscì a salvare in modo paradossale 5218 ebrei ungheresi
Oppure VITO FIORINO che il 3 novembre 2013 ha salvato 46 uomini e donne provenienti dall'Eritrea mentre stavano affogando rischiando la sua stessa vita.

Essendo un Memoriale e non un Museo, è molto coinvolgente a livello emotivo.





26 gennaio 2020- Yvonne

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