L’ORLO DEL TEMPO
“Bisogna incontrare le storie al momento giusto. Le cose che ci colpiscono a vent’anni non sono necessariamente le stesse che ci colpiscono a quaranta, e viceversa. Questo è vero nei libri e anche nella vita” G. Zevin
“Bisogna incontrare le storie al momento giusto. Le cose che ci colpiscono a vent’anni non sono necessariamente le stesse che ci colpiscono a quaranta, e viceversa. Questo è vero nei libri e anche nella vita” G. Zevin
Sin dalle prime pagine ho avuto la chiara
sensazione che ieri sera era proprio il momento giusto per incontrare le storie
racchiuse dentro L’ORLO DEL TEMPO.
Duecentocinquanta pagine che mi hanno così tanto coinvolta
che stasera alle 19,30 mi sono ritrovata sola sulla spiaggia seduta sulla
piccola sedia a sdraio con il libro sulle ginocchia a sole dieci pagine dalla fine .
Il sole
già era calato dietro il Motto di Breglia ed io non mi ero accorta che tutti
erano andati via, ed erano parecchi poiché la giornata era ben soleggiata.
Leggendo L'ORLO DEL TEMPO sulla spiaggia di SAN SIRO |
La trama non si può sintetizzare brevemente poiché
si tratta di un romanzo di notevole rilevanza che affronta molte tematiche, non
da ultimo il senso della nostra esistenza.
Ambientato fra Borgomanero, Stresa e Aorta
fornisce descrizioni paesaggistiche poetiche e dettagliate che inducono il
lettore a desiderare di visitare quei
luoghi .
I protagonisti principali, molto differenti fra loro non solo caratterialmente, s’incontrano al liceo nel
1968.
Sono giovani, allegri, esuberanti, spensierati,
in cerca della propria rotta da intraprendere e dove le storie d’amore o attrazione hanno il
loro corso, in alcuni casi intrecciandosi pure.
Terminati gli studi molti di loro si perdono di
vista come accade spesso, altri si vedono senza frequentarsi troppo, comunque
tutti formano una famiglia e quindi l’autore affronta il tema delle relazioni, della
genitorialità "che non consiste soltanto nella trasmissione del DNA, ma soprattutto di passione, di esplosioni interiori, di aperture di orizzonti...", ma anche la religiosità,
etc. etc..
Un romanzo dove le vicende si svolgono in una lasso di tempo
assai lungo: quarant’anni, in cui emerge
prepotentemente l’evoluzione dei tempi, la trasformazione della società e la
nuova interpretazione degli ideali. Crisi esistenziali che coinvolgono tutti i protagonisti.
Infatti i personaggi vivono crisi profonde, si perdono
nella ricerca di trovare un senso alla propria esistenza, nel tentativo di
comprendere la realtà spesso incomprensibile.
Valentino è indubbiamente il personaggio che mi
ha maggiormente affascinata: da giovane ragazzo timido che cercava di conquistare le ragazze con le
poesie, in età adulta oltre a divenire preside e scrittore di successo, dentro il romanzo
rappresenta una figura di grande spessore, un maestro di vita e io ho voluto credere che raffiguri
l’autore (Valentino: un nome di fantasia per celare l' autobiografia ?).
Personalmente l’ORLO DEL TEMPO lo considero un gran
bel romanzo dai contenuti che io
prediligo, racconti introspettivi che mi hanno molto toccata. Molte
pagine le andrò a rileggere poiché ho fatto diverse sottolineature.
Non trascurabile, lo stile letterario impeccabile che esalta la
bellezza della lingua italiana.
Non ho la presunzione di voler considerare
questo mio scritto una recensione, vorrei fosse solo un invito alla lettura,
una lettura che sicuramente contribuisce all’arricchimento personale e può regalare qualche risposta a chi si pone delle domande.
Infine, è un romanzo drammatico…. ma non svelo altro per non togliere il sapore della lettura a chi deciderà di leggerlo.
Infine, è un romanzo drammatico…. ma non svelo altro per non togliere il sapore della lettura a chi deciderà di leggerlo.
Per me un romanzo necessario, di cui ne avevo bisogno.
Ringrazio l'autore per averlo scritto.
Ringrazio l'autore per averlo scritto.
Qualche stralcio
-
Se
ciascuno l’interno affanno/sulla fronte scritto avesse/quanti mai che invidia
fanno/ci farebbero pietà
-
Si
attirano più mosche con un cucchiaio di miele che con un barile d’aceto
- La religione vi deve tormentare, non deve
lasciarvi con la coscienza tranquilla finchè esiste un’ingiustizia sulla terra,
finchè ci sarà un povero.
-
Non
esiste libertà senza responsabilità
-
Non è
giusto che i veri educatori siano i nonni. A una certa età non si riesce più ad
assumere un comportamento improntato alla norma, si tende ad essere indulgenti…..
20 Luglio 2019 - Yvonne
L’autore
Giuliano
Ladolfi (1949),
laureato in Lettere all’Università Cattolica di Milano con una tesi di
pedagogia, ha diretto nove istituti di scuola secondaria superiore. Ha
pubblicato quattro raccolte di poesia. Nel 1996 ha fondato la rivista di
poesia, critica e letteratura «Atelier», sulla quale ha pubblicato più di cento
saggi e che è diventata il punto di riferimento del dibattito nazionale. Si è
occupato in modo particolare di poesia del Novecento con 30 monografie che
hanno cambiato la critica letteraria italiana. Per le edizioni di Atelier ha
curato L’opera comune, antologia di 17 poeti nati negli Anni Settanta (1999); per
Interlinea di Novara ha pubblicato 15 studi, tra cui Per un’interpretazione del Decadentismo, Guido Gozzano Postmoderno e il saggio di estetica Per un nuovo umanesimo letterario, in cui ha espresso concezioni che stanno rivoluzionando il
mondo della poesia e dell’arte contemporanea. Nel 2015 ha pubblicato il lavoro
di saggistica La poesia del Novecento: dalla fuga alla ricerca della realtà (5
tomi). Suoi saggi sono apparsi su quasi tutte le più importanti riviste
culturali italiane e straniere. È giornalista; collabora con la pagina della
cultura del quotidiano Avvenire e ha diretto il mensile Noi. Per AltitaliaTV
ha curato per dieci anni diverse rubriche televisive. Ha fondato e dirige
a Borgomanero (No) nel 1988 il Centro Culturale “Don Pietro Bernini”e
l’Università per la Terza Età. Nell’ottobre 2010 con Giulio Greco ha fondato la
casa editrice “Giuliano Ladolfi editore s.r.l.”. È organizzatore e relatore di
numerosi convegni letterari di rilevanza nazionale e internazionale. È
stato docente in otto master per l’abilitazione degli insegnanti delle scuole
superiori italiane. È stato docente a contratto alla Scuola Interateneo di
Specializzazione per la Formazione degli Insegnanti della Scuola Secondaria SIS
delle università statali di Vercelli e di Torino, dove ha insegnato Elementi di
Sociolinguistica e Dialettologia. Attualmente è titolare di due cattedre a
livello universitario di Pedagogia e Didattica di Storia dell’Arte e di
Tecniche di scrittura all’Accademia delle Belle Arti di Novara. Vasta eco
ha suscitato in Spagna la sua opera su Francisco Goya, profeta della crisi
della cultura occidentale con uno studio sui Capricci (1997).
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