domenica 21 luglio 2019

L'ORLO DEL TEMPO - Giuliano Ladolfi


L’ORLO DEL TEMPO

Bisogna incontrare le storie al momento giusto. Le cose che ci colpiscono a vent’anni non sono necessariamente le stesse che ci colpiscono a quaranta, e viceversa. Questo è vero nei libri e anche nella vita” G. Zevin


Ebbene L’ORLO DEL TEMPO, viaggiava con me fra Como e Milano già da qualche mese ma solo ieri, o meglio, proprio ieri sera dopo una giornata non particolarmente gioiosa a causa di pensieri tempestosi che non intendevo condividere perché non tutti i pensieri si possono raccontare, l’ho preso fra le mani per dare inizio alla lettura.
Sin dalle prime pagine ho avuto la chiara sensazione che ieri sera era proprio il momento giusto per incontrare le storie racchiuse dentro L’ORLO DEL TEMPO.
Duecentocinquanta pagine che mi hanno così tanto coinvolta che stasera alle 19,30 mi sono ritrovata sola sulla spiaggia seduta sulla piccola sedia a sdraio con il libro sulle ginocchia  a sole  dieci pagine dalla fine .
 Il sole già era calato dietro il Motto di Breglia ed io non mi ero accorta che tutti erano andati via, ed erano parecchi poiché la giornata era ben soleggiata.


Leggendo L'ORLO DEL TEMPO sulla spiaggia
 di SAN SIRO

La trama non si può sintetizzare brevemente poiché si tratta di un romanzo di notevole rilevanza che affronta molte tematiche, non da ultimo il senso della nostra esistenza.  
Ambientato fra Borgomanero, Stresa e Aorta fornisce descrizioni paesaggistiche poetiche e dettagliate che inducono il lettore  a desiderare di visitare quei luoghi .
I protagonisti principali, molto differenti  fra loro non solo  caratterialmente, s’incontrano al liceo nel 1968.
Sono giovani, allegri, esuberanti, spensierati,  in cerca della propria  rotta da intraprendere  e dove le storie d’amore o attrazione hanno il loro corso, in alcuni casi intrecciandosi pure.
Terminati gli studi molti di loro si perdono di vista come accade spesso, altri si vedono senza frequentarsi troppo, comunque tutti formano una famiglia e quindi l’autore affronta il tema delle relazioni, della genitorialità "che non consiste soltanto nella trasmissione del DNA, ma soprattutto di passione, di esplosioni interiori, di aperture di orizzonti...",  ma anche la religiosità, etc. etc..
Un romanzo dove le  vicende si svolgono in una lasso di tempo assai lungo: quarant’anni,  in cui emerge prepotentemente l’evoluzione dei tempi, la trasformazione della società e la nuova interpretazione degli  ideali. Crisi esistenziali che coinvolgono tutti i protagonisti.
Infatti i personaggi vivono crisi profonde, si perdono nella ricerca di trovare un senso alla propria esistenza, nel tentativo di comprendere la realtà spesso incomprensibile.
Valentino è indubbiamente il personaggio che mi ha maggiormente affascinata: da giovane ragazzo timido  che cercava di conquistare le ragazze con le poesie, in età adulta oltre a divenire preside  e scrittore di successo, dentro il romanzo rappresenta una figura di grande spessore, un maestro di vita e io ho voluto credere che raffiguri l’autore (Valentino:  un nome di fantasia per celare  l' autobiografia ?).
Personalmente l’ORLO DEL TEMPO lo considero un gran bel romanzo dai contenuti  che io prediligo,  racconti  introspettivi che mi hanno molto toccata.   Molte pagine le andrò a rileggere poiché ho fatto diverse sottolineature.
Non trascurabile,  lo stile letterario impeccabile che esalta la bellezza della lingua italiana.
Non ho la presunzione di voler considerare questo mio scritto una recensione, vorrei fosse solo un invito alla lettura, una lettura che sicuramente contribuisce all’arricchimento personale e può regalare qualche risposta a chi si pone delle domande. 
Infine, è un romanzo drammatico…. ma non svelo altro per non togliere il sapore della lettura a chi deciderà di leggerlo.  
Per me un romanzo necessario, di cui ne avevo bisogno.
Ringrazio l'autore per averlo scritto. 

Qualche stralcio
-         Se ciascuno l’interno affanno/sulla fronte scritto avesse/quanti mai che invidia fanno/ci farebbero pietà
-         Si attirano più mosche con un cucchiaio di miele che con un barile d’aceto
-         La religione vi deve tormentare, non deve lasciarvi con la coscienza tranquilla finchè esiste un’ingiustizia sulla terra, finchè ci sarà un povero.
-         Non esiste libertà senza responsabilità
-         Non è giusto che i veri educatori siano i nonni. A una certa età non si riesce più ad assumere un comportamento improntato alla norma, si tende ad essere indulgenti…..
20 Luglio 2019 - Yvonne

L’autore

Giuliano Ladolfi (1949), laureato in Lettere all’Università Cattolica di Milano con una tesi di pedagogia, ha diretto nove istituti di scuola secondaria superiore. Ha pubblicato quattro raccolte di poesia. Nel 1996 ha fondato la rivista di poesia, critica e letteratura «Atelier», sulla quale ha pubblicato più di cento saggi e che è diventata il punto di riferimento del dibattito nazionale. Si è occupato in modo particolare di poesia del Novecento con 30 monografie che hanno cambiato la critica letteraria italiana. Per le edizioni di Atelier ha curato L’opera comune, antologia di 17 poeti nati negli Anni Settanta (1999); per Interlinea di Novara ha pubblicato 15 studi, tra cui Per un’interpretazione del Decadentismo, Guido Gozzano Postmoderno e il saggio di estetica Per un nuovo umanesimo letterario, in cui ha espresso concezioni che stanno rivoluzionando il mondo della poesia e dell’arte contemporanea. Nel 2015 ha pubblicato il lavoro di saggistica La poesia del Novecento: dalla fuga alla ricerca della realtà (5 tomi). Suoi saggi sono apparsi su quasi tutte le più importanti riviste culturali italiane e straniere. È giornalista; collabora con la pagina della cultura del quotidiano Avvenire e ha diretto il mensile Noi. Per AltitaliaTV ha curato per dieci anni diverse rubriche televisive. Ha fondato e dirige a Borgomanero (No) nel 1988 il Centro Culturale “Don Pietro Bernini”e l’Università per la Terza Età. Nell’ottobre 2010 con Giulio Greco ha fondato la casa editrice “Giuliano Ladolfi editore s.r.l.”. È organizzatore e relatore di numerosi convegni letterari di rilevanza nazionale e internazionale. È stato docente in otto master per l’abilitazione degli insegnanti delle scuole superiori italiane. È stato docente a contratto alla Scuola Interateneo di Specializzazione per la Formazione degli Insegnanti della Scuola Secondaria SIS delle università statali di Vercelli e di Torino, dove ha insegnato Elementi di Sociolinguistica e Dialettologia. Attualmente è titolare di due cattedre a livello universitario di Pedagogia e Didattica di Storia dell’Arte e di Tecniche di scrittura all’Accademia delle Belle Arti di Novara. Vasta eco ha suscitato in Spagna la sua opera su Francisco Goya, profeta della crisi della cultura occidentale con uno studio sui Capricci (1997).

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