IL MARE NERO DELL’INDIFFERENZA
Liliana SEGRE
( a cura di Giuseppe Civati)
Le mie letture spaziano e
pure la storia rientra fra i miei interessi anche perché ritengo che sia necessario conoscerla.
In particolare credo che sarebbe molto
utile conoscere la storia più recente ossia quella del novecento perché potrebbe esserci d'aiuto a meglio comprendere l’evolversi delle situazioni sociali e politiche attuali.
In occasione della presentazione
del mio ultimo “VITA D’ARTISTA” il maggio scorso al salone del libro di Torino,
mentre stavo visitando i vari stands sono stata catturata da questo, pubblicato da
People: IL MARE NERO DELL’INDIFFERENZA , il cui ricavato dalle vendite sarà destinato a finanziare la
Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.
LILIANA SEGRE, deportata ad Auschwitz è tra i soli 25 superstiti.
Recentemente è divenuta senatrice a vita e ritengo che non abbia
bisogno di ulteriori presentazioni.
Ebbene senza esitare ho
acquistato il libro a 12 euro e pochi giorni fa, a seguito della lettura di un altro libro, SPARAMI AL PETTO il
cui protagonista è Mussolini, l’ho letto.
Una lettura molto
interessante alla quale è seguito il mio totale sconcerto: seppure già avessi letto
molti libri trattanti lo stesso argomento, questo ha qualcosa di molto
differente.
La narrazione di Liliana
Segre nella più completa semplicità lascia trapelare una marea di sentimenti in
cui non è possibile domandarsi “come sia
potuto accadere” .
Ma davvero gli “italiani
sono brava gente’”?.
Ho indossato la posizione della
ragazzina rapata, spogliata nuda, davanti ai soldati e poi tatuata: sul braccio , numero 75190, affinchè non avesse più neppure il nome.
Come si può sopravvivere a
questo?
Ci ha impiegato anni Liliana Segre per
andare oltre e soltanto raggiunti i sessantanni, divenuta nonna, ha preso la mirabile decisione di andare ovunque, iniziando dalle scuole,a raccontare
la STORIA.
(Altro che il Di Maio di turno con ridicole affermazioni come " stiamo scrivendo la storia").
(Altro che il Di Maio di turno con ridicole affermazioni come " stiamo scrivendo la storia").
La Segre la STORIA l'ha vissuta, è testimone vivente: una
donna che il regime lo ha subito, una donna che da quasi bambina per
ben tre volte ha superato la
selezione ad Auschwitz e poi…… “Non ho
pianto più per anni, finchè non ho avuto il mio primo figlio che mi ha fatto
piangere di nuovo”.
Altro che dire Mussolini “in
fondo Mussolini non ha fatto nulla, il
suo unico errore è stato allearsi con Hitler”. Quanto volte ho sentito tale
affermazione.
E quanta ignoranza traspare
da questa affermazione…..
“All’inizio del 1937, fu approvato dal Consiglio dei Ministri PER LA
PRIMA VOLTA un progetto di legge
dichiaratamente razzista, che riguardava i matrimoni misti e il meticciato. “Con
il varo di un provvedimento improntato al razzismo “puro” ed esplicitamente
definito ( quasi sin dal titolo stesso) di “difesa della razza”, Mussolini, il
fascismo, la monarchia e il paese avevano compiuto una svolta formale terribile”.
Pag. 36 “ Nel Novembre
del 1938 Mussolini, il governo e il Parlamento
( e il re) decretavano il divieto assoluto ( ossia totale) di matrimonio tra un
cittadino italiano “ariano” e una persona appartenente a qualsiasi altra “razza”
( comprese quindi quella “ebraica” e quelle “africane”).
Il regime colpì allo steso
modo altre popolazioni come quelle dei rom, dei sinti e dei camminanti, fin
dagli anni venti.
Liliana Segre in questo
libro denuncia soprattutto l’indifferenza dentro la quale i fatti si sono
succeduti e lei da un giorno con l’altro si è vista escludere dalla scuola a
solo 8 anni per il semplice fatto di “essere nata” perché credo sia chiaro a
tutti, che la persecuzione degli ebrei sino a progettarne la “soluzione finale”
era dovuta al fatto che costoro fossero nati.
Non sono del tutto convinta
di quanto afferma la Segre ossia che per lei sia stato meglio essere vittima anziché
carnefice. Semplicemente per me è inconcepibile, che sia potuto accadere e che sia accaduto nella totale indifferenza,
mi è inconcepibile che ancora ai giorni nostri
ci siano taluni che parlano di “razze”, di “schedature dei rom”, e non
vado oltre.
A pag. 122 è scritto.:
“ Il
ricordo della Shoah dovrebbe suscitare una vera e propria crisi intellettuale. “Aprite
la mente al dubbio, alla ricerca, all’interrogativo profondo su di sé, sugli
altri, sulla società, sui valori”
E a pag. 123: “ Se la
memoria della Shoah ha raggiunto, oggi, pieno compimento grazie ai contributi
eccellenti della ricerca storiografica, all’impegno di testimonianze dei
sopravvissuti e all’istituzionalizzazione del Giorno della Memoria, come mai la
società continua a ricadere nelle trappole del razzismo, dell’odio, della
xenofobia, della discriminazione e della paura dell’altro da sé? Che cosa ne
abbiamo fatto della memoria del genocidio?
Mi ripeto e suggerisco la
lettura di questo libro perché è noto che purtroppo ci sono ancora taluni che tentano di negare l’olocausto adducendo assurde interpretazioni . E' quindi doveroso da parte di noi tutti, "italiani brava gente" essere ben informati e saper rispondere adeguatamente.
Sono solo 152 pagine e le ultime contengono i disegni di legge presentati su iniziativa
anche Segre.
22 luglio 2019 – Yvonne
Brava !
RispondiEliminaGrazie Barbara, il tuo "brava" lo interpreto come condivisione del mio mio pensiero, quindi siamo in due.... Buona giornata!
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