POLIGNANO a MARE
La mia lista dei desideri è alquanto lunga e credo
inesauribile poiché in continua revisione: ogni tanto depenno una meta perché raggiunta,
ma molto più spesso ne aggiungo altre.
POLIGNANO a Mare da tempo rientrava fra le mete desiderate.
Assai noto per la particolarità paesaggistica, è stato prescelto per l’ambientazione di alcuni film di successo come “Io che amo solo te” diretto da Marco Ponti, ma deve la notorietà anche al Festival “IL LIBRO POSSIBILE” che quest’anno è alla XX Edizione.
Ebbene, io sofferente come molti a causa delle limitazioni agli
spostamenti imposte dalla pandemia, ora che finalmente è consentito, in tempi brevi
ho deciso di allontanarmi dalla consueta quotidianità e trascorrere qualche
giorno a Polignano a Mare.
Considerando il periodo di bassa stagione e decidendo di viaggiare da sola, non ho avuto nessun problema a trovare ciò che cercavo e così ho prenotato all’Hotel Dei Serafini, proprio nel cuore del centro storico, per potermi muovere senza difficoltà. Inoltre la terrazza dotata di Jacuzzi, con vista mare, di sera mi permetteva di riprendere panoramiche e scenari ragguardevoli.
Con la luce intensa del giorno il borgo appare immerso nel blue e fra il fragore delle onde che si schiantano contro gli scogli creando effimeri elaborati schiumosi è facile dimenticare il tempo che scorre, mentre di sera, complice l’illuminazione magistralmente posizionata, lo spettacolo diviene superbo e inenarrabile.
Infatti, le terrazze belvedere di sera erano quasi
inaccessibili, anche perché Polignano nel periodo in cui ho soggiornato era
molto brioso poiché alcuni sono stati i giorni in cui si festeggiava il santo
patrono: 14-15-16 giugno San Vito.
Mi è stato raccontato che la ricorrenza è molto partecipata e
solitamente le manifestazioni sono numerose e sfarzose, ma a causa delle restrizioni
imposte dalla pandemia non ancora estinta, quest’anno le cerimonie sono state sensibilmente
ridotte.
Credo comunque che la Statua di San Vito abbia viaggiato assai poiché una sera è stata dislocata dalla Cattedrale Matrice sita nel centro di Polignano e portata all’Abbazia, un altro giorno l’ho vista di ritorno posizionata sopra un altare allestito su di un grande palco in un’ampia piazza nei pressi dello Scoglio dell’Eremita, dove si teneva una messa di fine evento.
In ogni caso il complesso bandistico ha dato un notevole
contributo ai festeggiamenti ed anche di mattina per i vicoli non era raro incontrare
qualche elemento della banda che suonava.
Il borgo antico è proprio peculiare, molto ordinato e soprattutto molto “fiorito”: ovunque si possono ammirare composizioni floreali che contribuiscono ad abbellire anche ciò che senza fiori apparirebbe meno bello.
La via Roma, molto frequentata e dove la presenza di locali
pubblici è rilevante, è sormontata da luminarie che riportano il testo della
canzone di DOMENICO MODUGNO, l’artista qui nato e al quale è stata dedicata una
via ed eretta una statua che lo rappresenta: Lungomare Domenico Modugno.
Penso che un sogno così non ritorni mai più
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d'improvviso venivo dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito
Quanto descritto corrisponde a grandi linee a Polignano turistico, ma Polignano è anche altro: angoli meno rappresentati nelle pubblicità ma, secondo me, di straordinaria bellezza poiché offrono scenari molto emozionanti.
Allontanandosi dal centro storico, uscendo dall’arco marchesale, oltrepassando il magnifico ponte e camminando per circa 4 km sempre costeggiando il mare - quindi oltre Cala Paura e il Porto Turistico - si raggiunge l’Abbazia di San Vito dinanzi alla quale ci sta il porticciolo dei pescatori ai quali l’artista Micky Carone ha donato un’opera artistica qui presente dal 2015 denominata “ Voglio la luna”.
In questo punto l’Adriatico assume un aspetto completamente
diverso e le cave di tufo di un tempo ora sono delle piscine naturali, dove immergersi,
è davvero molto gradevole.
Su questo tratto di costa si può trovare pure la spiaggia
con qualche chiazza di sabbia.
Anche la vista ne è appagata: allungando la sguardo si vede benissimo il nucleo abitato che sorge sopra la costiera rocciosa.
Pure andando dalla parte opposta a San Vito , quindi dal centro storico percorrendo Via Tritone si raggiunge il lungomare, si procede in direzione Scoglio dell’Eremita - habitat protetto del gabbiano corso in via d’estinzione - si oltrepassa il Museo d’Arte Contemporanea Pino Pascali (altro artista polignanese deceduto a soli trentatré anni),
si va oltre il campo sportivo e si raggiunge Cala Sala che mostrandola in fotografia è facilmente confondibile con un paesaggio delle isole greche, se non fosse per la presenza di qualche trullo nelle vicinanze.Come il solito non mi soffermo sulla descrizione delle chiese, del bimillenario ponte a 5 luci fatto erigere da Ferdinando II e altri punti focali poiché tali informazioni sono reperibili ovunque: io amo descrivere ciò che i luoghi mi trasmettono a livello emotivo poiché a distanza di tempo, rileggendo, possa rivivere almeno in parte, le sensazioni.
Polignano l’ho trovata un gioiello paesaggistico e ritengo appropriato definirlo una “perla”: le magiche e suggestive atmosfere hanno dato tregua alla mia inquietudine, la cordialità degli abitanti sempre disponibili alla conversazione mi ha permesso di conoscere meglio il luogo e le cene alla Locanda del Porta Picc in via Anemone, grazie anche alla disponibilità e alle attenzioni di Dionisio – credo sia il proprietario/gestore- hanno gratificato appieno il palato.
Del resto è risaputo che le specialità culinarie pugliesi sono eccellenti e porvi resistenza è complicato.
Le citazioni scritte un po’ ovunque per le vie del borgo come per esempio “ Ciò che non hai mai visto l’ho trovi dove non sei mai stato” – “In questi vicoli stretti e tortuosi la parola è come il tuono, rimbomba e squarcia il silenzio alterando la quiete di questi luoghi abitati” , mi hanno indotta a credere che i polignanesi amino la cultura, che siano dotati di spiccato ingegno poiché nei negozi ho visto prodotti artigianali pregevoli e pure cultori della bellezza perché POLIGNANO è BELLEZZA ! Bellezza che probabilmente aumenterà maggiormente perché i “lavori in corso” sono diversi.
Indubbiamente ritornerei a POLIGNANO, ma le mete in programma sono parecchie e non so se ci sarà tempo per rivedere ciò che già è stato visto…. Comunque se il mio editore decidesse una partecipazione a ”Il libro possibile”, ne sarei entusiasta.
Giugno 2021 – Yvonne Pelizzari ( riproduzione vietata senza mio assenso)
Uno spettacolo che si gode appieno evitando di andarci il mese di agosto.
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