PRANZI DI FAMIGLIA
Le relazioni famigliari
sono spesso assai complicate, ma per svariate ragioni, a me incomprensibili,
pubblicamente la maggior parte delle persone tende ad esibire situazioni famigliari
idilliache.
E’ pur vero che i panni
sporchi si dovrebbero lavare in casa, ma io penso che si potrebbero lavare in
casa e basta, senza poi ricorrere a
false, eccessive e inutili esibizioni.
Tale premessa del tutto
personale nasce dalla lettura di questo romanzo di Romana Petri, dal titolo PRANZI DI
FAMIGLIA.
Un romanzo molto realistico. Personalmente non ho trovato nulla di fantasioso , potrebbe trattarsi di una storia vera.
Un romanzo molto realistico. Personalmente non ho trovato nulla di fantasioso , potrebbe trattarsi di una storia vera.
ROMANA PETRI è un bravissima scrittrice italiana, nata a Roma. Ha ottenuto numerosi premi e per ben due
volte è stata finalista al Premio
Strega.
La donna delle Azzorre è il
romanzo che me l’ha fatta conoscere ed in seguito a quella lettura ho inserito
nelle mete da raggiungere le Azzorre e l’isola di Pico.
Apprezzo molto il suo stile
letterario, elegante, incisivo.
PRANZI DI FAMIGLIA mi ha
molto coinvolta anche perché ambientato a Lisbona, mi ha fatto rivivere il mio
soggiorno in quella città che profuma di nostalgia e di cui conservo un
bellissimo ricordo.
Grazie a Romana Petri e a suoi
PRANZI DI FAMIGLIA , mi sono sentita proiettare nel parco di Belem dove giunsi
esausta dopo aver camminato un intero pomeriggio, ho rivisto il Ponte 25 Abril
, la Rua Almirante, ho ritrovato l’atmosfera
dell’Alfama e altro ancora.
TRAMA
Protagonista del romanzo è
una famiglia portoghese: TIAGO il padre, un uomo di successo e di potere tanto
da divenire ministro della sanità, MARIA
do CEU , moglie di Tiago e madre di tre figli: RITA e i gemelli VASCO e JOANA.
RITA purtroppo nasce con diverse malformazioni per cui la madre, con un enorme dispendio di energie
la fa sottoporre a numerose operazioni affinchè possa ottenere un aspetto migliore
ma al termine di ogni intervento chirurgico il risultato non è mai del tutto
soddisfacente per cui gli interventi si susseguono.
Il matrimonio di TIAGO e
MARIA do CEU va in frantumi, si separano,
apparentemente senza drammi e, lui si
lega ad un’altra donna, MARTA, che alla fine sposerà.
TIAGO comunque ogni domenica offre il pranzo alla famiglia
originaria nei vari ristoranti di Lisbona, sempre scelti con cura e di ottimo livello
ed ai quali MARTA non partecipa mai.
Maria do Ceu muore
prematuramente e l’apparente armonia immediatamente si sgretola.
“Era la madre a essere intima con ciascuno dei suoi
figli. L’intimità sera solo lei”.
Nella casa di famiglia
rimane Rita e Vasco poiché Joanna si è già sposata, ma la convivenza si rivela
alquanto problematica poiché Rita è costantemente in preda all’ira e quindi
Vasco che lavora
nella galleria d’arte di sua proprietà, valuta di trovare una soluzione alternativa.
E la troverà: in un modo
alquanto strano conosce un’artista italiana, la pittrice Luciana ALBERTINI, per lei allestisce
una mostra nella sua galleria ed inizia così una storia stravagante perché lei, è un
tipo stravagante. Una bellissima storia d’amore che indurrà Vasco ad abbandonare
tutto e trasferirsi a Roma.
(Vasco indubbiamente nel
romanzo ha un ruolo preponderante , anzi diviene protagonista principale.)
In ogni caso, nel mentre
che gli eventi si susseguono, i pranzi si ripetono ogni domenica, divengono una
tortura, spesso al termine i partecipanti vanno via quasi fuggendo.
Ciò nonostante nessuno trova
mai il coraggio di sottrarsi.
Pranzi di silenzi, pranzi
di ostilità celata oppure pranzi in cui
lui, Tiago, soprannominato da Vasco “pavone” , non fa altro che elencare i suoi
impegni importanti, gli incontri con personaggi di potere, viaggi in città
disparate e soggiorni in hotel di lusso.
Comunque in uno di quei
pranzi i tre fratelli si ritrovano accomunati da un fatto alquanto insolito:
nessuno dei tre conserva ricordi del passato, come se avessero rimosso tutto,
come se avessero bevuto il “siero dell’oblio”.
Forse non sono mai stati
felici per cui non hanno ricordi che meritano di essere ricordati?
Sarà Rita che con il
trascorrere degli anni, dopo essersi accettata ed aver placato l’ira dentro di sé,
ricostruirà la storia anche attraverso documenti presenti negli archivi dello
Stato ed in conclusione emergerà una realtà ben diversa da quella che Maria do
Ceu, aveva raccontato.
Sempre così: nulla è come
appare.
Ho trascurato la figura di
JOANA, sorella di VASCO, una donna bellissima, che si sposa con un uomo “monotono”
che la porta alla depressione. Solo alla fine del romanzo, dopo la terapia
psicologica pagata dal padre, riesce in parte a riscattarsi
tornando a vivere nella sua Lisbona.
Non mi dilungo nelle
impressioni personali perché ritengo di averle espresse all’inizio.
Ripeto che si tratta di un romanzo coinvolgente che ho letto con molto piacere e interesse, ho trovato molti spunti di riflessioni e molti punti che avvalorano le mie convinzioni: nessuna famiglia è perfetta, dove ci sono più figli i motivi di disaccordo sono maggiori e spesso affiorano quando subentrano cognate e cognati.
Ripeto che si tratta di un romanzo coinvolgente che ho letto con molto piacere e interesse, ho trovato molti spunti di riflessioni e molti punti che avvalorano le mie convinzioni: nessuna famiglia è perfetta, dove ci sono più figli i motivi di disaccordo sono maggiori e spesso affiorano quando subentrano cognate e cognati.
Neppure i genitori perfetti
esistono e spesso i figli ignorano molte cose dei propri genitori.
Infine l’infedeltà ha più
letture , le cause che la determinano sono molteplici e spesso l’infedeltà
esiste soltanto perché “gli affini” non sempre si incontrano.
STRALCI
(
a proposito di compleanni, di ricorrenze)
-
Quei benedetti
preparativi delle feste. Erano tutto. Venivano organizzati nel minimo
dettaglio, nulla doveva essere lasciato al caso. Era come se lì dentro ci
mettessero tutto quello che non potevano avere, come se organizzarli sempre con
molto anticipo ne garantisse la riuscita. Era nei preparativi che infilavano i
sentimenti, ce li spingevano a forza, e si consultavano con una serie di
telefonate che cominciavano almeno due settimane prima.
-
Tutto il
tragico si basa su una contraddizione inconciliabile. Non appena si rende
possibile un accomodamento, il tragico scompare.
-
-
Le cose
cambiano sempre all’improvviso, anche quando credi siano annunciate, e ciò che
irrompe è la differenza, la differenza tra quello che c’era prima e quello…..”
-
Per farsi voler
bene bisogna saper parlare.
I portoghesi sono tristi ed
accettano di esserlo……
“Ci siamo abituati. Un
tempo eravamo un popolo molto potente, ma poi abbiamo perso l’impero e non
siamo stati capaci di costruire molto altro. Ci siamo ripiegati su noi stessi.
In fondo questo il senso della parola
saudade. E’ il rimpianto di una ricchezza perduta”
-
Le origini non
si cancellano nemmeno con anni e anni di addestramento, restano incollate
addosso. Si può restare poveri anche da ricchi. E alla fine tanto la povertà
del passato come la ricchezza del presente possono diventare una colpa
perseguita.
Giugno 2020 - Yvonne
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