CARCENTE - Il borgo
che preserva il passato
Carcente,
case di pietra abbarbicate
al costone
rimaneggiate con grande
deferenza verso le origini,
un reticolo di viuzze in
cui respirare profumo di un tempo volato via
vista spettacolare
Carcente,
incantevole fra luci
soffuse
e musica coinvolgente
seppur discreta.
Carcente straniero nel cuore di San Siro
un borgo da vivere più che
da raccontare.
10 luglio 2016 – Y.P
Sono andata a Carcente,
sede del Museo Casa Rurale, più volte
in occasione di eventi culturali e l’ultima volta l’anno scorso in una splendida
serata d’agosto dedicata alla proiezione del docu-film di Riccardo
Maffioli “ PORTAVAMO IL SACCO” a cui ho
collaborato.
Museo |
In quella circostanza mi ero
promessa che sarei ritornata con la luce del giorno per meglio visitare il noto
borgo. Ebbene, oggi pomeriggio ci sono
andata e mai avrei immaginato che Carcente fosse evoluto così, così come ora cercherò
di descrivere.
Carcente è parte del Comune di SAN SIRO.
La solita strada che da
Santa Maria e da Rezzonico sale su per
la montagna: arrivati alla Cappelletta Monumento agli Alpini ci si trova a un bivio,
a destra si va per Treccione a sinistra per Carcente.
Qui la rotabile non è
particolarmente in salita, è semplicemente solitaria fiancheggiata da frondosi
alberi e anche abbondanti roveti, comunque molto gradevole da percorrere a
piedi.
Al termine della strada un
piccolo parcheggio, una breve salita e s’intraprende la mulattiera pianeggiante
che fa da ingresso al borgo.
Io sono stata accolta dal verso
o canto insistente di un cuculo, che ho apprezzato perché era da molto tempo
che non avevo modo di udirlo.
In città non ci sono cuculi
o forse ci sono cuculi diversi.
Entrando in Carcente da
subito si ha l’impressione di trovarsi in un luogo ordinato, curato, ben tenuto.
Catturano l’attenzione numerosi
dettagli che evidenziano l’amore degli abitanti per il luogo e soprattutto
l’intenzionalità a conservarne storia e autenticità: son molte le case ristrutturate,
ma eccezione fatte per i tetti che sicuramente le piode hanno ceduto il posto a
tegole e coppi, le facciate sono state rinnovate lasciando le pietre originali ben
in vista.
Carcente è dislocato su un
tratto di territorio in pendenza, completamente circondato dai boschi e, dal
mio punto d’osservazione sono portata a pensare che case di edificazione
recente non ve ne siano.
Le case di Carcente sono quasi
tutte recuperate e rimaneggiate.
Tutte molto graziose tranne
qualcuna che ancora necessita di ristrutturazione ed è in vendita.
Dedali di viottoli
serpeggianti dal fondo acciottolato , che corrono da un uscio all’altro, salite
e discese ingannevolmente in apparenza uguali, alcune stradine davvero strette,
a occhio e croce un metro circa, impenetrabili dai raggi di sole, ma molto
suggestive.
Alcune pare addirittura che
vogliono invitare il visitatore a percorrerle.
Carcente un contesto delizioso
dall’atmosfera avvolgente.
Carcente gentile e
accogliente, ai miei occhi molto romantico.
Nel mio gironzolare ho
accolto l’invito della stradina che riportava l’indicazione per Piazza di Prott
e sono arrivata così in un bellissimo pianoro ombroso paragonabile a un parco:
uno spazio in cui ero già stata anni addietro in occasione di una sagra
mangereccia.
Qui la vista si sorprende poiché
è possibile vedere quella parte del corollario montagnoso del lago che
generalmente non è visibile altrove e anche un buon tratto del ramo manzoniano.
Chi mi segue, sa che mi
diletto a descrivere i luoghi unicamente come io li vedo, tralasciando quelle
informazioni che sono reperibili nelle guide turistiche e quindi mi azzardo a
scrivere che ritengo CARCENTE un luogo di cultura poiché sul tratto di
mulattiera che conduce in Piazza di Prott, ho trovato un piccolo spazio
assimilabile a un belvedere, con tre panchine ben poste all’ombra di un
magnifico albero e su una di esse, c’erano due volumetti. Un invito alla
lettura!
E’ comunque innegabile che Carcente sia sensibile all'attività culturale: gli
eventi al Museo infatti sono spesso culturali. Lettura di poemi quali l’ENEIDE, la
DIVINA COMMEDIA, mostre fotografiche, musica e altro.
Carcente già ha una sua
notorietà specifica riconducibile al Museo, ma penso meriti ancora di più
perché paesaggisticamente è davvero meritevole e si contraddistingue dagli
altri borghi di San Siro per l’autenticità primitiva conservata.
E preservare il passato significa
conservare un patrimonio e arricchire il futuro.
Ovviamente Carcente non è
un luogo per vecchi, poiché portare borse e bagagli vari dal parcheggio alle
abitazioni può essere complicato e pesante.
Carcente comunque molto apprezzato dagli stranieri, non è affatto un borgo morente e neppure troppo
silente: molte sono le case abitate, dai
balconi e terrazzi ho sentito vociare, molti i cani dentro i giardini che
abbaiavano al mio passare, ho incontrato due turisti estasiati alla scoperta di
angoli particolari e , seduto in poltrona dinnanzi ad una casa un uomo, che per un attimo ho distolto alla lettura del
libro che aveva fra le mani, per chiedergli un’informazione:
“ Mi saprebbe dire , per
favore, dove porta la strada che va verso il torrente, quella dove c’è anche un
bel “ gesiu” con la statuetta della
Madonna protetta da una nicchia in legno?
“
“ Certamente. Termina a Breglia”.
Mi è sembrata una bella
mulattiera sicuramente ombrosa poichè penetra la boscaglia e , io durante
l’estate la percorrerò.
Giugno 2020- Y. Pelizzari ( Riproduzione vietata senza autorizzazione)
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