venerdì 3 aprile 2020

GOODBYE, COLUMBUS - PHILIP ROTH


GOODBYE, COLUMBUS  - PHILIP ROTH




Facendo seguito alla recensione precedente relativamente a Stoner, questo “ GOODBYE, COLUMBUS” appartiene ai quei libri che non mi pento di aver letto ma  non ne sono rimasta particolarmente coinvolta. Anzi ha stazionato sul comodino per un tempo troppo lungo e l’ho terminato unicamente perché non amo lasciare i libri in sospeso.

Addirittura ne ho  terminato la lettura soltanto a metà marzo e  già non ricordo la trama dettagliatamente anche perchè si tratta di  un romanzo breve e cinque racconti.
Il romanzo breve in sintesi  narra la relazione fra Neil e Brenda, due giovani appartenente a classi sociali ben distanti.
Lui vive in un quartiere povero di Newark mentre lei nell’elegante Short Hills.
Il punto focale del racconto è incentrato appunto sulla differenza sociale.

Lo stile letterario è indubbiamente di grande pregio: Philip Roth   deceduto nel 2018 è stato uno fra i più grandi scrittori statunitensi e nel 1998 ha ricevuto la National Medal of Art alla Casa Bianca, e nel 2002 il più alto riconoscimento dell’American Academy of Art and Letters, la Gold Medal per la narrativa, quindi lungi da me  dubitare del suo talento.
In ogni caso questo romanzo e racconti  è stato pubblicato per la prima volta nel 1959 e forse non rientra fra le sue opere migliori.

O forse io l’ho letto nel momento in cui il corona virus ha sferrato il suo attacco e potrei non essere stata in grado di apprezzare appieno.

Poche le sottolineature:

pag, 214- La storia di un uomo è il suo destino.

Le opere di Roth sono numerose quindi io direi di rivolgere l’interesse  ad altre.
Ad esempio io ho inserito nella lista dei libri da leggere: Nemesi.

3 aprile 2020- Yvonne

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