LA PELLE – CURZIO
MALAPARTE
Vivere senza leggere è
pericoloso perchè ti obbliga a credere in quello che dicono gli altri e quindi è mia
consuetudine avere sempre con me un libro, ovunque vado.
Oltrettutto un libro
evita di far disperdere il tempo perché
in qualsiasi ufficio pubblico in
cui ci si reca spesso c’è da attendere…Mezze ore, oppure ore che evaporano, tempo sprecato nel
“nulla" ad esclusione delle rare volte in cui capita di scambiare qualche convenevole con chi come te, sta attendendo il proprio turno.
L’ultima mia lettura, che mi ha accompagnata per quasi un mese, consigliatami da un amico, è stata LA PELLE di CURZIO MALAPARTE.
Un bel
volume pubblicato da GLI ADELPHI. la cui copertina raffigura il Vesuvio .
Non si tratta di una
pubblicazione recente anche se la lettura risulta essere ancora di grande attualità . L'autore, Curzio Malaparte infatti è deceduto nel 1957 e LA PELLE
che rimpiazzò il titolo iniziale LA PESTE, risale al 1949.
Io ho apprezzato assai lo stile letterario, molto descrittivo
al punto che a me pareva di vedere scorrere le immagini di quanto narrato, dinnanzi agli occhi quale fosse un
film.
Inoltre essendo io amante della città di Napoli credo di averlo apprezzato
maggiormente poiché alcune pagine mi hanno fatto rivivere la mia vacanza
napoletana.
La trama è incentrata
sull’arrivo degli alleati a Napoli
nell’ottobre del 1943 .
Una epidemia terribile
dilaga: una peste che colpisce non il corpo bensì l’anima che induce le donne a
vendersi e gli uomini a perdere la dignità.
La città diviene un
inferno, cade in una degradazione infima e offre di sé l’immagine peggiore
incomprensibile per i soldati americani, i liberatori, assolutamente ignari
delle forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti
della vita poiché credo sia risaputo che Napoli è una città alquanto singolare.
“ Napoli” gli dicevo “ è la più misteriosa città d’Europa, è la sola
città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come
Babilonia. E’ la sola città nel mondo che non è affondata nell’immane naufragio
della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è mai stata sepolta. Non è
una città: è un mondo. Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla
superficie del mondo moderno. Non potevate scegliere un luogo più pericoloso di
Napoli, per sbarcare in Europa…”
In questo libro la cui
recensione richiederebbe molte pagine, Malaparte racconta i fatti risalenti a
quel periodo ( 1943): fatti crudeli, abbietti eppure reali.
STRALCI
PAG. 171 - …la libertà non
è un fatto umano, che gli uomini non possono, e forse non sanno, esser liberi,
che la libertà, in Italia, in Europa, puzza quanto la schiavitù.
Pag. 208 – Stato totalitario : “ E’ uno stato dove tutto
ciò che non è proibito, è obbligatorio”.
Ho sottolineato molte pagine
che ovviamente non posso ricopiare, mi limito a suggerire la lettura di questo
MAGNIFICO ROMANZO che aiuta a non dimenticare la storia e induce a serie
riflessioni.
Giugno 2019- y.p.
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