L’ENIGMA DEL SOLITARIO – JOSTEIN GAARDER
“Cercare di capire chi sono gli essere umani e da dove vengono è un
passatempo poco diffuso”
In un incontro con amici lettori, dopo aver esternato il
mio entusiasmo per IL
MONDO DI SOFIA di JOSTEIN GAARDER letto qualche anno fa, mi è stato
suggerito di leggere anche L’ENIGMA DEL
SOLITARIO del medesimo autore.
Ho accolto il suggerimento e l’ho letto ma secondo me non
è al livello del primo.
Non si tratta di un romanzo dal contenuto banale, ma lo
trovo adatto soprattutto a lettori molto giovani che ancora non si sono addentrati appieno in certe
problematiche e comunque a ragazzi/e che
si pongono domande e sono desiderosi di
conoscere il senso della vita, il senso delle cose.
Lo stile letterario è tipico di un professore di
filosofia, quale è l’autore e ne consegue una lettura molto piacevole anche per gli adulti ed
inoltre non mancano acutissime ed
eleganti descrizioni della natura.
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Il rossore dell’alba s’era posato fra cielo e
terra come una sottile fusciacca
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…la luna piena si alzò in cielo. Inondò di luce
la valle scura e fece impallidire le stelle.
E’ singolare la trama che si disvela con l’alternarsi della storia che vede
protagonisti un padre e un figlio che partono dalla Norvegia in direzione della
Grecia alla ricerca dalla moglie e madre che sette anni addietro li aveva abbandonati per andare alla ricerca di
sé stessa e, la storia che fa da
contenuto al “libro del panino” che il ragazzino porta con sé.
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Il mio consiglio a chiunque desideri ritrovare
sé stesso è di rimanere esattamente dov’è. Altrimenti rischia davvero di
perdersi una volta per tutte.
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NOI siamo ciò che ricordiamo
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Non sono bravo a parlare. Probabilmente è perché
faccio una certa fatica a pensare e, quando non si riesce a pensare, in fondo
non vale neppure la pena di parlare.
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La nostra
vita è come il più fantastico dei racconti d’avventura. Eppure la stragrande
maggioranza delle persone considera il mondo del tutto “normale” e per trovare
una compensazione alla sua banalità, è costantemente a caccia di qualcosa che
esca dalla norma. Questo avviene perché la gente non s’interroga mai
sull’enigma che riguarda il pianeta in cui vive.
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La differenza fra Socrate e tutti gli altri era
che questi ultimi, pur non sapendone più di Socrate, erano soddisfatti di quel
che sapevano. E chi si accontenta di ciò che sa non potrà mai essere un
filosofo.
Non vado oltre, ma ora dopo aver scritto queste semplici
impressioni, mi smentisco e suggerisco a chi ancora non l’avesse letto – poiché
la prima edizione risale al 1998 – di leggerlo.
12 MARZO 2025 – Y.Pelizzari
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