NORMANDIA E BRETAGNA con BOSCOLO
“Viaggiare è scoprire che tutti hanno ragione, perché ognuno ha il suo punto di vista.” – Mahatma Gandhi
Dopo aver viaggiato numerose volte in autonomia investendo parecchio tempo nell’elaborazioni dei programmi e nelle prenotazioni varie, lo scorso anno ho sperimentato per la prima volta i viaggi BOSCOLO e poiché l’esperienza si era rivelata positiva, quest’anno ho replicato.
Io amo la grande spettacolarità che rasenta l’eccesso tipicamente francese e amo il francese, una lingua che accarezza l’udito, per cui dopo i CASTELLI della LORIA ho optato per NORMANDIA e BRETAGNA, anche se in Francia in questo ultimo anno c’ero già andata altre due volte e a ROUEN c’ero stata nel febbraio scorso per assistere ad uno dei concerti d’addio dalle scene di Michel Sardou.
Ebbene il tour proposto da BOSCOLO della durata di 9 giorni è stato indubbiamente intenso e dinamico ma a parere mio “da farsi”: è pur vero che ad alcuni luoghi di indiscutibile interesse e bellezza è stata riservata una visita breve ma comunque è stata data la possibilità di conoscerli ed eventualmente ci si può ritornare per proprio conto.
L’itinerario
indicato sull’opuscolo Boscolo è solo un “itinerario a grandi linee” che forse
non rende appieno l’intensità del viaggio : al mattino non si dorme, del resto “chi dorme non piglia pesci “, le colazioni quasi sempre entro le sette e
mezzo, bagagli in pullman prima delle otto,
ogni notte in un diverso albergo
eccezione fatta per l’Hotel OCEANIA QUIMPER dove siamo rimati 2
notti.
Ed inoltre è un tour dove occorre camminare: le gambe si devono muovere ed infatti è sconsigliato a coloro che non amano camminare o a coloro che hanno problemi di deambulazione.
Il Pullman BOSCOLO abilmente guidato da ARIANNA che per l’intero viaggio non ha mai avuto un attimo di esitazione, ha iniziato il viaggio a LAINATE: eravamo 6 turisti + Eleonora, l’assistente di viaggio. A Collegno si è aggiunta Mary, la settima turista.
Direzione LYON, dove siamo giunti nel tardo pomeriggio: la visita serale alla città è stata per me sorprendente poiché la conoscevo solo superficialmente quale capitale della Gallia all'epoca gallo-romana. Lyon, una bella città caratterizzata dalla presenza di due fiumi: Rodano e Saona, il cui centro riflette i suoi 2000 anni di storia, con l'anfiteatro romano delle Tre Gallie, le architetture medievali e rinascimentali della Vieux Lyon (la vecchia Lione) e il moderno quartiere sulla penisola della Presqu'île. Singolari i tipici traboule, dei passaggi coperti tra gli edifici che collegano Vieux Lyon e il colle di La Croix-Rousse.
Notevole anche il muro con murales che inganna la vista: balconi e finestre con personaggi affacciati.
Il giorno successivo accompagnati dalla guida abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza di questa città attraversata dal fiume che ha ispirato a Vincent van Gogh “La Notte stellata sul Rodano”, un dipinto che realizzò nel 1888 durante il suo soggiorno nel sud della Francia e che si trova al Museo dell’Orsay a Parigi.
Lasciata alle spalle Lyon ci siamo diretti a PARIGI dove altri turisti arrivati in aereo ci attendevano.Per la cena al NOVOTEL di Paris La Defense , eravamo al completo: 22 turisti provenienti da più parti d’Italia e una dalla Svizzera.
A Parigi pioveva e la serata è stata movimentata, qualche inevitabile imprevisto ha indotto il cameriere incaricato per l’aperitivo a scambiarmi per l’assistente di viaggio, forse solo perché non perdo occasione di cimentarmi a sfoggiare il mio modesto francese, quindi il pullman che ci doveva portare sulla Senna è arrivato con parecchio ritardo e posti non sufficienti per tutti e infine l’austista che doveva condurci nel tour Ville Lumiere forse desideroso di raggiungere moglie o fidanzata, non intendeva fare il tour nonostante il suo capo al telefono gli impartiva l’ordine di farlo.
A
parte questi imprevisti divenuti oggetto
d’ilarità, la navigazione notturna sulla Senna
come sempre è stata un’esperienza straordinaria: con la pioggia o con il
vento quanto la luna appare dietro la Torre Eiffel illuminata lo scenario
diviene da incanto.
Il nostro tour comunque prevedeva solo una notte a Parigi, quindi il mattino successivo ci si è alzati di buona ora e via: partenza per ROUEN, Normandia.
A ROUEN ci attendeva la guida, francese di Rouen, che si è prodigata a descriverci la bellezza di questa città bagnata dalla Senna, con le case a graticcio, la spettacolare Cattedrale che ha ispirato a Claude Monet la serie delle Cattedrali, la chiesa moderna dedicata a Giovanna d’Arco, la Piazza del Vecchio Mercato e altro.
A
Rouen è presente anche un piccolo Museo molto interessante dedicato allo
scrittore Gustave Flaubert, l’autore di Madame Bovary che qui nacque, ma in questa circostanza non era prevista la
visita.
Il pranzo era libero e qui vorrei soffermarmi sull’importanza del viaggiare che a volte propone situazioni assolutamente imprevedibili e infatti “dentro il gruppo” inspiegabilmente si è formato un altro gruppo successivamente definito “Le 6 della Normandia” . Nessuna aveva chiesto di farne parte ma le 6 donne che mai s’erano viste precedentemente - ad eccezione della mia amica compagna di viaggio - forse attratte da un’affinità impalpabile ma ugualmente concreta, si sono trovate con il piacere di stare insieme. Storie di vita differenti, età differenti, apparentemente caratteri molto diversi, ma tutte donne dal vissuto importante: qualcuna con ferite rimarginate, qualche altra con ferite vive, qualcuna appesa al filo dell’imprevedibilità del destino, donne che improvvisamente si sono ritrovate “quasi amiche” a parlarsi di quelle cose che spesso le donne non dicono.
Lasciata Rouen intrapresa direzione HONFLEUR dove ci siamo fermati per una breve passeggiata: una bella cittadina portuale, definita anche città dei Pittori, con una bella chiesa dedicata a Santa Caterina che si differenzia da molte altre perché costruita quasi completamente in legno e il cui soffitto è simile a una carena rovesciata.
Il tempo assai variabile non ci ha intimorito: si viaggia con l’ombrello a portata di mano. Del resto le giornate uggiose con pioggerellina sottile sono tipicamente normanne.
Di sera arriviamo a CAEN, capoluogo del dipartimento del CALVADOS, situata sul fiume Orne e qui purtroppo piove seriamente, ma noi più che mai intenzionati a visitare il CASTELLO che fece costruire intorno al 1060 GUGLIEMO il Conquistatore, lasciamo i bagagli all’albergo MECURE CAEN CENTRE che s’affaccia proprio sul porto e con l’accompagnatrice andiamo… Peccato che dopo aver sfidato la pioggia ed essere arrivati all’ingresso del castello, l’orario delle visite era terminato. Abbiamo osservato l’esterno: possenti mura che dominano la città. La pioggia era davvero insistente e quindi abbiamo deciso di consolarci con una bella cena e poiché si trattava di “una cena libera” noi del gruppo “Le 6 di Normandia” ci siamo immerse per le vie della città alla ricerca di un ristorantino . Dopo diverse peripezie ed esserci abbondantemente bagnate, in particolare io e Grazia, abbiamo individuato il Ristorante “ LA GRANDE BOEUILLE” che fortunatamente disponeva di un tavolo per 6. Abbiamo cenato con grande soddisfazione in quanto il cibo era di buona qualità ed inoltre noi l’abbiamo innaffiato con battute e risate.
Quindi a “nanna”, successiva levataccia e partenza per le Spiagge dello SBARCO : nello specifico OMAHA.
Ci ha accompagnato una guida veramente molto preparata ed io ho appreso la storia meglio di quanto possa averla imparata studiando libri di storia : tutto mi è apparso incredibilmente chiaro.
Il
cimitero americano lo dovrebbero visitare tutti. Dipendesse da me ne farei una
tappa obbligata nel programma delle scuole medie. La storia non si deve dimenticare, ma innanzittutto occorre studiarla poiché in questi tempi moderni sono in molti a volerla reinterpretare.
Le lunghe file di croci bianche presenti nei cimiteri, che trafiggono l’anima il solo guardarle, sono una testimonianza assoluta : GRAZIE a tutti coloro che si occupano della manutenzione di questi cimiteri da farli sembrare giardini, giardini fioriti di croci di giovani morti per sconfiggere la Germania di Hitler.
Così canta Michel Sardou ai suoi connazionali:
Se non ci fossero
stati gli americani
Sareste tutti in Germania
Parlando di non so cosa
Per salutare non so chi
Naturalmente gli anni
sono passati
Le armi sono passate di mano
È questo un motivo per dimenticare?
E se un giorno ne avessimo bisogno?
Un ragazzo della
Georgia
A chi non importava di
te
È venuto a morire in Normandia…
E poi ancora VISITA al MUSEO DELLO SBARCO di ARROMANCHE dove è possibile comprendere facilmente come avvenne la costruzione del porto artificiale di Mulberry che doveva rifornire dall'Inghilterra i contingenti impegnati al fronte.
Siamo solo al quarto giorno del nostro tour, abbiamo già percorso molta strada e oggi, 21 ottobre proseguiamo: nel pomeriggio raggiungiamo BAYEUX dove non possiamo trascurare la visita alla Cattedrale.
Le cattedrali sono presenti ovunque e noi ne visitiamo
parecchie, qualcuno del gruppo ironizza che forse si va alla ricerca della
purificazione e infatti il programma prevede anche la visita ai Calvari.
La cattedrale di Notre-Dame de
Bayeux, è un capolavoro dell'architettura
romanica e gotica in Normandia, è il principale luogo di culto cattolico di Bayeux, nel
dipartimento del Calvados. La chiesa, sede del vescovo di Bayeux, è monumento
storico di Francia dal 1862.
A Bayeux visitiamo pure un museo dove è custodito un
preziosissimo arazzo costituito dalla giustapposizione di nove pezze
di lino di lunghezza compresa tra 2,43 e 13,90 metri e larghe circa 50
centimetri, ricamate con filo di lana in nove tinte naturali, il tutto per una
lunghezza complessiva di 68,30 metri e raffigurante la conquista normanna dell'Inghilterra dopo la battaglia di
Hastings del 1066.
E dopo Bayeux si raggiunge un altro gioiello della Normandia visitato da 3 milioni di turisti ogni anno ovvero MONT SAINT MICHEL.
L’albergo è vicinissimo, forse dista solo un paio di chilometri e, dopo cena la passeggiata notturna offre emozioni indicibili.
La magnifica baia, il fascino del borgo medievale, la
maestosità dell’Abbazia e il meraviglioso spettacolo delle maree
sigiziali, contribuiscono a rendere
questo luogo un’unicità.
Il cielo di sera è nitido, pare che le stelle si siano date appuntamento sopra l’isolotto e quando dal mare dolcemente quasi per miracolo si leva la luna, per me che da sempre soccombo alla sua bellezza, lo spettacolo diviene sublime: i pensieri si generano e si rigenerano, mi sfuggono e non riesco più a trattenerli, il terrazzo della mia casa di pietra sul lago diviene realtà e ripenso ad un’altra notte in cui le stelle proprio li si erano date appuntamento e…quell’assenza diviene mancanza.
Il mattino del giorno successivo, con la guida si visita l’isolotto e l’abbazia il cui punto più alto visitabile si raggiunge dopo aver percorso 350 gradini . L’affluenza turistica, nonostante sia ottobre, è notevole e quasi fastidiosa.
A questo punto parrebbe che abbiamo già visto parecchio e forse siamo inconsapevoli che molto altro dobbiamo ancora vedere.
Terminata la visita a Mont Saint Michel, dopo aver appreso la bonaria rivalità fra Bretagna e Normandia, si va proprio verso la BRETAGNA.
SAINT MALO, la città dei corsari è molto graziosa. Il pullman con
ARIANNA rimane nei pressi del porto dove
è ormeggiato un galeone, credo per attirare l’attenzione dei turisti e noi facciamo una bella passeggiata sui
bastioni e le fortificazioni.
Il tempo è bello e ci godiamo l’ampia spettacolarità panoramica che la
vista di ciascuno di noi riesce a catturare.
“ Le 6 di Normandia”
sono insieme, forse qualcuna in avanti e qualche altra più indietro a chiudere il gruppo ovvero
Marica “la più grande” che vanta uno
spirito invidiabile. Basti pensare che non eravamo ancora rientrati e già stava pensando a un prossimo viaggio da
farsi a dicembre.
Nonostante l’abbondante colazione il desiderio di qualche specialità culinaria non ci manca, in particolare a Grazia che in qualità di restaurant manager quale è , se ne intende ...
La scelta è caduta su di un ristorante creperia alquanto affollato con i camerieri vestiti da corsari e quindi siamo state costrette a qualche minuto d’attesa, ricompensata da ottime crepes al grano saraceno e galette.
Saint Malo indubbiamente richiedeva maggior tempo per poterla visitare meglio poiché è davvero molto caratteristica ma in certe circostanze occorre accontentarsi. Le stradine sono fiancheggiate da numerosi negozi di souvenirs e ovviamente anche a Saint Malo è presente un’importante Cattedrale dedicata a San Vincenzo di Saragozza. Trattasi di una cattedrale cattolica Saragozza ed è stata la cattedrale della ex diocesi di Saint-Malo, soppressa nel 1801.
Si prosegue e si raggiunge QUIMPER, un
comune francese di 63 642 abitanti, capoluogo del dipartimento del
Finistère/Penn-ar-Bed, sempre in Bretagna. È l'antica capitale della regione
storica della Cornovaglia francese. I suoi abitanti si chiamano Quimpérois .
E a QUINPER
all’OCEANIA Hotel , per la gioia di tutto il gruppo si soggiornerà per ben
2 notti .
Siamo a mercoledì 23 ottobre e il tempo non è troppo clemente: c’è una leggera nebbiolina che si dissolverà solo più tardi.
La mattina inizia con la visita alla presenza di una guida al complesso parrocchiale di Pleyben, costruito fra il XV al XVII secolo, che vanta il calvario più importante di tutta la Bretagna. La cattedrale è ricca di decorazioni floreali molto colorate e un confessionale cilindrico alquanto particolare. Stupende le vetrate.
Da Wikipedia : I calvari sono molto diffusi principalmente nelle regioni
nord-occidentali della Francia, in Bretagna (Complessi
parrocchiali della Bretagna) e in Belgio, ma sono
abbastanza comuni anche in Italia e in Spagna, le cui strade presentano ai loro lati questi
monumenti, solitamente protetti da una tettoia. I calvaire bretoni sono tra i più noti calvari e si
distinguono da quelli più semplici, composti dal solo crocifisso, per la loro
complessità e la presenza di altre sculture che circondano la Crocifissione stessa, che in genere
rappresentano la Vergine Maria gli apostoli di Gesù, ma a volte anche santi e altre figure dell'iconografia cristiana.
Il gruppo si sparpaglia , ovunque scorci mozzafiato. Se paragonate alle scogliere irlandesi sono più basse ma comunque maestose.
Nei pressi della Chiesa una libreria celtica-isoterica dove si possono acquistare pietre dai poteri magici.
Nel gruppo delle 6 di Normandia, qualcuna potrebbe averne bisogno e quindi la libreria incrementa gli incassi con la vendita di 3 pietre. La reale potenzialità delle pietre si saprà soltanto in futuro.
La giornata è stata intensa ma molto piacevole ed è indubbio che ciascuno di noi ha incrementato il proprio bagaglio culturale. Si ritorna a QUIMPER per una visita alla città, ci si addentra per le vie, si ammirano anche qui le caratteristiche case a graticcio, pare ne siano presenti una settantina, si fa qualche acquisto, e noi 6 di Normandia ci “facciamo” un buon aperitivo a base di Pastis proprio dinanzi alla cattedrale.
Si cena a Quimper con il gruppo al completo: 22 turisti più autista e accompagnatrice.
Ritorno all’hotel OCEANIA e poi…..
Le ore del
mattino sono oro quindi si parte presto . La prima meta è CONCARNAU, un villaggio di pescatori caratterizzato dalla “Ville Close”, racchiusa
fra le mura. Arriviamo che i cancelli per la percorrenza delle mura di cinta sono
ancora chiusi, aprono alle 9,30: dovremo attendere.
Dopo CONCARNAU raggiungiamo CARNAC un ampio spazio – potremmo definire grandi prati - con file
di menhirs, megaliti piantiti in verticale
dei quali tutto si suppone e nulla di certo si sa.
Un contesto indubbiamente curioso ove la fantasia può sciogliere le
briglie e dare vita alle più fantasiose leggende.
VANNES
Città d'arte e storia, fu fondata dai Romani dopo la vittoria contro i Veneti
nel 56 a. C.
Vannes si trova alle porte del Golfo di Morbihan, nel sud della Bretagna, sull'estuario della Marle. Già
fortificata dai Romani, la città si sviluppò all'interno dei suoi bastioni in
epoca medievale, poi all'esterno nel XVII secolo, con la costruzione di
numerosi palazzi signorili. Residenza dei duchi di Bretagna, Vannes ha un
centro storico di grande bellezza, con 171 case a graticcio!
Si possono ammirare i bastioni medievali,
tra i meglio conservati della Bretagna, che danno vita ad una suggestiva
passeggiata attraverso la Garenne, un sentiero che li costeggia, punteggiato da
giardini e bei lavatoi.
Notevole la presenza della raffigurazione di un ermellino bianco su fondo rosso in uno degli splendidi giardini: l’ermellino era il simbolo dei duchi di Bretagna e stava a significare “ morire senza macchia”.
CONCARNAU, CARNAC, VANNES ma non è finita qui.
Si riparte per la serata e la notte ad ANGERS , un
comune francese di circa 152.000 abitanti capoluogo del dipartimento del Maine
e Loira nella regione dei Paesi della Loira. Capoluogo dell'omonimo
arrondissement, è la capitale storica dell'Angiò.
Anche qui, purtroppo arriviamo troppo tardi per
visitare il Castello medievale immerso
in eleganti giardini che visto esternamente è imponente con ben 17 torrioni alti 50 metri e
realizzate in pietra bianca.
Con l’accompagnatrice si fa una passeggiata per la
città e poi rimane il tempo per organizzarsi come si desidera e la cena libera per chi vuol cenare.
A noi “6 di Normandia” si aggrega l’autista Arianna
intenzionata a cenare con noi ma poi ci lascia e ritorna dopo cena per tornare in hotel insieme.
Abbiamo onorato della nostra presenza un bel
ristorante accanto alla Cattedrale: LA FERME , piatti light e porzioni
leggermente esigue, ma compensate da dessert incredibilmente abbondanti.
Profiteroles serviti in una ciotola tipo insalatiera, se non m’avesse aiutato
Grazia sarei stata costretta ad avanzare.
Come le altre sere a tavola si ride, si scherza, si parla e io da osservatrice quale mi ritengo essere, riscontro che queste 6 donne, forse supportate anche dallo spirito invisibile del “viaggiare” , si sono trovate nella stessa dimensione.
Si trascorre la notte al NOVOTEL ANGERS CENTRE e la mattina si riparte per la visita al CASTELLO di CHENONCEAU detto anche CASTELLO DELLE DAME la cui storia alquanto intrigante pare la trama di uno splendido romanzo. L’edificazione è avvenuta sul fiume Cher nel XVI secolo.
Nelle cucine il pentolame in rame luccica e sui mobili settimanalmente vengono posizionati composizioni floreali fresche che danno l’illusione al visitatore che si tratti di un castello abitato.
Terminata la visita al castello di CHENONCEAU il
gruppo di 22 si scompone: 15 ripartono per PARIGI e 7 in pullman partono per
CLERMON FERRAND, la città nera, poiché edificata su di un cratere.
Nicla, appartenente alle “6 di Normandia” se ne va,
rientrerà in Svizzera in aereo da Parigi e noi 5 siamo molto dispiaciute. E’
stato veramente bello stare insieme.
Io e lei, poiché la distanza non è significativa, ci siamo promesse di rivederci.
Potrei fermarmi qui in quanto “ ciascuno ha avuto la sua sera”, a Parigi o a Clermont Ferrand e il giorno successivo è stato riservato al rientro.
Anche la seconda esperienza BOSCOLO è stata positiva e non escludo affatto di replicare di nuovo.
Ottobre 2024 – Y.Pelizzari -
Cara Yvonne, leggere il tuo racconto mi ha fatto rivivere il viaggio! Ho sorriso, riso e mi sono pure commossa! Grazie di cuore! Una delle 6 di Normandia….
RispondiEliminaGrazie per l'apprezzamento. E' solo una sintesi per ricordare i luoghi che insieme abbiamo visitato.
RispondiEliminaRipropongo il commento mandato su WhatsApp Ammirando la tua capacità di raccontare e documentare il nostro viaggio
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