ARCOBALENO – BANANA YOSHIMOTO
“Le case tristi, anche senza una
ragione particolare, finiscono con il rendere tristi chi li abita”
Mi succede puntualmente transitando dinanzi alle vetrine di una qualsiasi libreria. A volte riesco a trattenermi soltanto o perché vado di fretta o perché me lo impongo, ma quando mi trovo nei pressi della LA FELTRINELLI di Piazza Duomo ingresso Galleria Vittorio Emanuele, il suo richiamo lo trovo irresistibile e sempre soccombo : quindi entro e quasi mai esco a mani vuote.
Del resto nonostante non sia refrattaria alla tecnologia e abbia certezza che l’e-book
offra praticità e risparmio, prediligo i
libri cartacei . Amo il profumo che emanano, il rumore delle pagine che si
girano, la gradevole sensazione di tenerli fra le mani.
Da questa mia passione ne consegue che solitamente non
acquisto un libro per leggerlo nell’immediato bensì spesso lo ripongo in
libreria e, a volte mi succede persino
di dimenticarmi d’averlo comprato.
Infatti in un giorno piovoso della settimana scorsa, rimettendo ordine nella mia libreria che oramai occupa tutta una parte, ho scoperto d’aver parecchio arretrato da leggere, fra cui c’era ARCOBALENO di BANANA YOSHIMOTO, il cui prezzo mi induce a credere che l’abbia acquistato molto tempo addietro: euro 6,50.
L’autrice giapponese è assai nota e vanta un grandissimo
numero di lettori anche in Italia dove ha esordito nel 1991 con Kitchen. A
seguire: Sonno profondo – Tsugumu – Il corpo sa tutto – La piccola ombra – e
molti altri ancora.
E’ una bellissima storia, non una storiella rosa, anche se è
una storia che affronta diverse forme d’amore.
Si legge in un batter d’ali.
La protagonista , una
ragazza orfana di padre, vive con la mamma e la nonna che gestiscono un
ristorante.
Terminati gli studi si trasferisce a Tokyo e trova
occupazione come cameriera in un ristorante polinesiano il cui nome è appunto
ARCOBALENO. Alla morte di madre e nonna si ritrova completamente sola e per
superare il dolore cerca di concentrare tutte le sue energie nel lavoro, ma a
un certo punto crolla e sviene .
Il proprietario, il sig. Takada che proprio a seguito di un
suo splendido soggiorno a TAHITI ha
aperto ARCOBALENO, tiene molto alla giovane cameriera e al fine di farla
riprendere al meglio le concede un mese di ferie di cui in parte lei utilizza
per farsi una vacanza proprio a TAHITI.
Il sig. Takada oltre a un cane e un gatto, ha la moglie incinta del suo amante e lui ne
è a conoscenza.
Non vado oltre: il cane e il gatto ricoprono un ruolo non
trascurabile ma la bellezza di questo breve romanzo è da ricercarsi nella
capacità descrittiva dell’autrice perchè i sentimenti divengono palpabili e i
luoghi divengono cartoline.
“ Camminavo raccolta nel mio silenzio e, poiché la vista davanti ai miei occhi cambiava in continuazione, restavo estasiata, come se mi trovassi in un sogno. Avevo l’impressione di non appartenere a quello spettacolo. E che la bellezza del panorama altro non fosse che il seguito dei miei sogni. Di giorno ogni cosa era avvolta da una luce molto intensa, di notte invece dal buio più pesto”.
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