SORRENTO
“Qui dove
il mare luccica
E tira forte il vento
Su una vecchia terrazza
Davanti al golfo di Surriento….” ( da
Caruso -Lucio Dalla)
Da tempo sognavo di raggiungere la penisola sorrentina fidente di provare, almeno in parte, quelle emozioni che indussero Lucio Dalla a comporre CARUSO. Ero sicura che SORRENTO e dintorni fossero luoghi incantati e come tutti i luoghi speciali; inenarrabili quindi da vivere.
Giunta a Napoli in treno con due compagne di viaggio
incontrate nel gruppo “Camminare insieme”, Mary e
Mariangela, è iniziata un’avventura che
oggi, potremmo definire sorprendente.
La percorrenza Napoli – Sorrento con la linea ferroviaria circumvesuviana è di circa un’ora e mezza .
Noi, influenzate da letture e narrazioni di disservizi e mezzi “ non di ultima generazione” , nutrivamo qualche pregiudizio nei confronti di questa tratta ferroviaria, ma nel complesso non è andata male.
Siamo persino riuscite a trovare tre posti a sedere.
Uscite dalla stazione di Sorrento siamo andate alla ricerca di un ristorante ove pranzare e la scelta si è fermata al Ristorante LA BASILICA ubicato in un vicolo affacciato su di una piazzetta alquanto suggestiva, a pochi passi della centralissima piazza Tasso che, avendo SORRENTO l’11 marzo 1544 dato i natali a Torquato Tasso in una casa divenuta oggi l’angolo occidentale dell’hotel Tramontano , la piazza centrale non avrebbe potuto avere altra denominazione.
Inoltrandoci poi per il corso principale, nonché per le stradine ai lati delle quali le botteghe si susseguono come fossero tanti mosaici che uniti fra loro creano quadri policromi di indubbia vivacità, la meraviglia ha preso il sopravvento.
L’allegria è
contagiosa, la bellezza è festa per gli occhi e noi giunte al belvedere sovrastante Marina Grande, ci siamo
ammutolite: lo stupore non trovava
parole per esprimersi.
SORRENTO gode di una spettacolarità eccelsa! Una bella scogliera sulla cui parte alta sorgono alcuni fra i migliori alberghi di Sorrento e, sotto il mare dalle acque cristalline: SORRENTO insieme a Piano di Sorrento, Massa Lubrense, Anacapri sono Bandiera Blu 2022 . (SORRENTO comunque è bandiera blu da ben cinque anni consecutivi).
Marina grande, Marina piccola, scenografie che nessun
scrittore può descrivere in assoluto: una bellezza mutevole dall’alba al
tramonto che toglie il respiro. Qui il contemplare diviene davvero fonte di
godimento.
Affacciate al belvedere , eravamo estasiate: davanti a noi il golfo di Napoli in tutta la sua magnificenza!
La nostra base logistica prescelta è stata MASSA
LUBRENSE ma a SORRENTO abbiamo trascorso
parecchio tempo, ci siamo andate ogni giorno, anche perché il borgo ha diversi punti
interessanti da vedere come ad esempio:
- il complesso conventuale di S. Francesco formato dalla Chiesa , dal chiostro e dal monastero
Durante la nostra visita nel chiostro erano in corso i preparativi per un evento culturale e abbiamo assistito alle prove musicali assolutamente meritevoli tanto da farci emozionare.
-
il Sedile Dominova , la cui costruzione risale
all’età gotica del 1319, è una loggia ad arcate chiusa sui due lati con
balaustre, pareti affrescate e una piccola sala dove in tempi antichi i nomi più gloriosi della nobiltà locale si ritrovavano per discutere e
concertarsi sull’andamento delle cose e della politica.
All’interno della loggia vi sono dei tavolini con le sedie
poiché dal 1895 è divenuta la sede della Società operaia per il Mutuo Soccorso
e noi ci siamo intrattenute a conversare con degli anziani del luogo presenti.
Come di consueto non intendo dilungarmi sulle descrizioni dei monumenti vari poiché in commercio vi sono guide turistiche più che esaustive : io amo raccontare le impressioni che ricevo dai luoghi anche perché i “panorami non sono soltanto panorami “!
A SORRENTO abbiamo visitato anche una mostra di quadri intarsiati nel legno di indubbio pregio e una mostra fotografica davvero eccezionale del fotografo sorrentino RAFFAELE CELENTANO che sebbene non lo conoscessi, gode di fama internazionale .
Infatti
, Villa Fiorentino ospita una sua collezione di scatti in bianco e nero
appartenente al progetto “Gli
Italiani” : una raccolta tratta dalla selezione di migliaia di
foto scattate da Celentano in tutta Italia negli ultimi trent‘anni con
l’intento di rappresentare uno spaccato di vita italiana assolutamente
emozionante.
Per quanto concerne invece i quadri intarsiati nel legno è un’attività antica praticata a Sorrento: i monaci realizzavano lavori ad intaglio e intarsio ligneo utilizzando i legni tipici locali, come limone, arancio e noce. Le tonalità differenti offerte dalle diverse qualità di legno garantivano quindi decorazioni dalle svariate cromìe.
Con le compagne di viaggio, terzetto formatosi per
l’occasione, è stato semplice e naturale “godere Sorrento”.
Forse accomunate da alcuni interessi, come scritto in precedenza, il pittoresco borgo ci ha affascinate sin dal primo momento immediatamente fuori dalla stazione ferroviaria dove dalla facciata di un edificio troneggia un grande murales raffigurante Lucio Dalla e, sono bastati pochi attimi per convenire che quella giornata era da assaporare sino in fondo e una cena sul mare rappresentava l ’epilogo migliore.
A Marina Piccola il Ristorante Marameo, che non rientra fra quelli economici, con un’ampia piattaforma sul mare, ci ha accolte, anzi ci ha fatto attendere più di qualche minuto poiché era assai affollato.
Sedute a tavola, l’agonia del giorno ci ha regalato un
tramonto sublime che abbiamo cercato di
fermare dentro la fotocamera, ma
è risaputo che un tramonto in fotografia, per quanto perfetta possa
essere, non può corrispondere alla realtà.
Trovo emblematiche le parole del barone e archeologo britannico morto nei primi anni del novecento John Lubbock: “I tramonti sono così belli che sembra quasi come se stessimo guardando attraverso le porte del Paradiso”.
La cena a base di pesce innaffiata da una bottiglia di falanghina si è rivelata ottima, ma imprevedibili sono state le abbondanti risate: avevamo le lacrime agli occhi dal tanto ridere!
Infine e per fortuna, all’uscita del Ristorante è presente l’ascensore che porta alla parte alta del borgo, e noi, pur essendo delle buone camminatrici , ne abbiamo usufruito, ovviamente acquistando un biglietto del costo di 50 centesimi. Dopo il pesce e la falanghina le gambe erano stanche.
Rientrate a MASSA LUBRENSE, dove la CIUCCIARA , una vecchia tenuta circondata da numerosi alberi di limoni destinati alla produzione del limoncello, ci aveva riservato un ampio appartamento con finestre e terrazze fronte-mare, siamo rimaste sveglie sino alle due. L’apertura dei bauli dei ricordi era iniziata…
MASSA LUBRENSE, è un bel borgo che più di dieci anni fa mi venne descritto
come un piccolo gioiello e dove vennero ambientati alcuni episodi della soap
opera UN POSTO AL SOLE . Incuriosita, avevo inserito MASSA LUBRENSE nella lista
delle mete possibili e in questa occasione ci ho soggiornato.
Massa l. è ben collegata con Sorrento con i mezzi pubblici.
Mariangela, Mary ed io abbiamo convenuto che è stata davvero un’ottima idea privilegiare MASSA come base logistica poiché , nonostante fosse ancora bassa stagione, la presenza di turisti a SORRENTO era notevole, forse eccessiva.
La parte alta di MASSA, ad eccezione dell’imponente chiesa dell’Addolorata con vistosa pavimentazione in
ceramica dipinta che si trova nella piazzetta centrale , non ha molto altro, mentre la parte bassa ,
Marina di Lobra, presenta tutte le caratteristiche del borgo di pescatori: c’è
un bel
porticciolo dal quale partono pure le escursioni giornaliere per le isole
con le motonavi.
Inoltre sta quasi di fronte a Capri, quindi è facile intuire
che la visuale è più che apprezzabile.
A Marina Lobra ci sono brevi tratti di spiaggia dove è possibile noleggiare sdrai e lettini e, un paio di ristoranti dove noi abbiamo cenato e pranzato con soddisfazione, in particolare da Funiculì Funiculà, che dispone di una grande veranda aperta sul porticciolo.
Mi fermo qui, sperando di essere riuscita a trasmettere a
chi leggerà, la mia fascinazione per SORRENTO! ( Seguirà seconda parte )
E chissa’....... Enrico Caruso cantava TORNA A SURRIENTO
“Vide 'o mare de Surriento,
Che tesoro tene funno:
Chi ha girato tutto 'o munno
Nun l'ha visto como ca”
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