mercoledì 21 ottobre 2020

IL RUMORE DEL MONDO - Benedetta Cibrario

 Secondo classificato PREMIO STREGA 2019



E finalmente l’ho terminato! Un romanzo che mi accompagnata per più di un mese principalmente per due ragioni: troppo ingombrante da portarsi nella borsetta sono stata obbligata a leggerlo soltanto dentro casa e,  molto lungo .

Ben 746 pagine  +  altre 5 relative alle note dell’autrice.

Nel complesso comunque, ora che l’ho terminato,  considero  sia un gran  bel romanzo, dalla trama avvincente e dallo stile letterario accurato . Ho apprezzato le belle descrizioni: sia quelle visive che quelle emotive.  Sono entrata in perfetta sintonia con la protagonista Anne  di cui  ho molto apprezzato l’evolversi del  ruolo che l’autrice le ha assegnato. Da giovane ragazza timida e sprovveduta a donna solo apparentemente remissiva  perché al termine i fatti dimostreranno che si tratta di una donna molto intelligente  e di grande spessore.

Ambientato quasi totalmente a Torino, la Torino appartenente al Regno di Sardegna, la trama del romanzo corre lungo la storia, fino ad arrivare all’insorgere della guerra per la scacciata degli austriaci.

Un romanzo storico notevole che aiuta a ricordare la storia del nostro paese, compresa anche l’economia piemontese incentrata sulla produzione dei filati e della seta.

La protagonista indubbiamente è Anne Bacon,  una ragazza inglese  figlia di un ricco commerciante di seta,  che sposa l’ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon e quindi lascia la sua famiglia composta dal  padre e la sorella poiché la mamma era morta.

Facile intuire le problematiche legate ad un cambiamento così radicale.

Dalla Londra vivace di notte interamente illuminata a gas, a una Torino  rigorosa e sonnacchiosa .... ( Un branco di pettegole bigotte che si spacciano per amiche di famiglia arrivano in processione. Si offrono di organizzare rinfreschi e festeggiamenti spinte soltanto dal desiderio di ficcare il naso

Il matrimonio  fra Anne e Prospero avvenuto sulla fiamma della passione momentanea sarà di fatto “un non matrimonio” dal quale  lei comunque non fuggirà.

Non vado oltre: molte sono le sorprese,  ma occorrerà scoprirle leggendo. 

IL RUMORE DEL MONDO si è classificato al secondo posto al PREMIO STREGA 2019 e non esito a consigliarlo .

Dimenticavo : Intorno ad Anne e Prospero molti personaggi, uomini e donne , molto interessanti, ad esempio Casimiro, il suocero di Anne ed Enrico ambizioso e attratto da Anne.

Infine la lettura di questo romanzo mi ha fatto convincere che nonostante sia andata a Torino più volte, è una città che non conosco, quindi in futuro ci andrò unicamente per visitarla.

Qualche stralcio per me significativo

Pag. 144 - Il denaro resiste se si tiene a bada la voglia di spenderlo

Pag 195-...ho sperimentato cosa siano solitudine e indipendenza, due caratteristiche che unite insieme mi sono congeniali...

pag 195-  La straniera non appartiene a un luogo.....

                .... il forestiero sa di appartenere a un popolo, a un'altra civiltà, ma non percepisce una barriera infrangibile tra sè e il mondo nuovo in cui si trova....

Pag. 242 - I muri non fermano le idee, tantomeno possono fermarle i regolamenti delle caserme

Pag. 283 - Perchè i giardini hanno questa caratteristica, al contrario di noi donne e di molte altre cose umane: più invecchiano e più sono belli

Pag. 300- Si viaggia per nutrire lo sguardo di panorami e lo spirito di nuove impressioni.

Pag 587- Non credevo che il lusso potesse forgiare tante catene per tenere in schiavitù coloro che ne sono contagiati.

Pag . 657 - L'estrema metamorfosi dell'amore non è il dolore; è la sua assenza

21 OTTOBRE 2020- Yvonne







martedì 20 ottobre 2020

Il cioccolato di MODICA

Il cioccolato di MODICA

 



MODICA è una cittadina spettacolare e la leggenda narra che molti popoli s’innamorano perdutamente di lei tanto che molti si prodigarono a farle dei regali.

Anche gli spagnoli si innamorarono di Modica e le regalarono il cioccolato : un dono particolarmente apprezzato dagli abitanti. 

Purtroppo come d’abitudine l’INVIDIA non se ne sta mai con le mani in mano e se è vero che molti popoli s’innamorano di Modica e della sua spettacolarità, altri invidiosi cercarono di sfruttarla e trarre denaro da così tanta bellezza.

 




Ebbene un giorno arrivò a Modica il Cavaliere senza Memoria, così definito poiché era un ladro di ricordi. Rubava ricordi che accumulava nel suo scrigno diventando sempre più ricco.

Giunto a Modica non potè  restare indifferente  e dopo aver assaggiato il prelibato omaggio degli  spagnoli ai modicani  decise che sarebbe potuto divenire una fonte di ricchezza.

Arruolò dei mercenari disposti a cedergli la memoria per due dobloni di latta e li condusse in nella magica cittadina. 

Quasi improvvisamente, la gente incominciò a dimenticarsi di molte cose, fra le quali una fra le  più importanti ovvero la ricetta spagnola del cioccolato di Modica.

Il Cavaliere senza Memoria rubò tutte le tavolette di cioccolato e per farsi bello, raccontò che la ricetta proveniva da una bevanda scura e senza zucchero degli  Atzechi. 

Comunque gli abitanti rimasti senza memoria si convinsero che quella fosse la vera ricchezza della città e incominciarono a ripetersi che quella storia era molto bella. 

La menzogna del Cavaliere senza  Memoria  però non ebbe lunga vita.

Gli spagnoli  vennero a conoscenza di questa strana amnesia che aveva colpito i Modicani e ne parlarono con Agrumi, il paladino di Sicilia che si trovava in Spagna. Costui alquanto sorpreso parti immediatamente per la sua città per ottenere chiarimenti. 

Giunto a Modica in sordina si mescolò alla gente per  meglio osservare e , prima che il Cavaliere della Memoria gli rubasse la memoria, si rese   conto di ciò che era accaduto e quindi prese le canne da zucchero e trasformò ogni bevanda liquida e schiumosa in solide barrette.

 I modicani  sentirono il profumo, poi assaggiarono e immediatamente i ricordi affiorarono.

Il dono degli spagnoli era tornato fra loro.

In massa si scagliarono contro il cavaliere senza Memoria e il suo esercito di mercenari,  lo spinsero verso le cave di pietra finchè sparì.

Il paladino Agrumi invece diventò l’eroe della Contea.

 



 A MODICA oggi si racconta che questo  CIOCCOLATO prodotto solo artigianalmente, lavorato a freddo senza burro di cacao aggiunto, ha pure effetti dimagranti.

Se corrisponde al vero non ne ho idea, posso solo affermare che è molto buono.   

Ottobre – Y.P.

venerdì 16 ottobre 2020

Ritornare a Marzamemi

Ritornare a Marzamemi
In Sicilia, appartenente al comune di Pachino in provincia di Siracusa , ci sta un borgo piccolo, piccolo, di una bellezza paesaggistica impareggiabile. Un borgo marinaro fra due mari, lo Ionio e il Mediterraneo, la cui singolarità non solo richiama molti visitatori bensì ha catturato l’attenzione di noti registi fra i quali anche Gabriele Salvatores che qui ha girato SUD. Le reali origini del nome sono discordanti: taluni sono convinti che derivi dall’arabo “ Marsà al hamen che tradotto significa “baia delle tortore”, forse riferendosi ai rumorosi stormi di questi uccelli di passaggio a primavera. Altri invece sostengono che sia la sintesi di altre due parole arabe, marsa e memi che tradotte significano rada e piccolo.


In ogni caso questo luogo, il cui nome in italiano è MARZAMEMI , su alcune cartine geografiche non è neppure segnato perché piccolo lo è davvero: l’ultimo censimento stabilì che gli abitanti fossero 367. Ovviamente le dimensioni sono irrilevanti perché la bellezza non ha dimensioni predefinite e le cose piccole quasi sempre sono preziose.



 E Marzamemi è proprio un gioiello, un borgo prezioso che deve essere conservato con cura e dedizione. L’avevo visitato una decina di anni fa e già in quella circostanza fu amore a prima vista, ma ora che ci sono tornata , ho scoperto che è molto più bello di come lo ricordassi. Nel corso degli anni sono sicuramente stati eseguiti interventi di valorizzazione e conservazione delle strutture esistenti perchè alcune le ricordavo assai ammalorate.
L’apertura di nuove attività commerciali e i numerosi dettagli apparentemente di poco conto, come la collocazione di piante e fiori in punti nodali, hanno contribuito ad esaltare la spettacolarità di questo borgo la cui ricchezza, da sempre si fonda sulla pesca. Infatti una tonnara che rientra fra le più antiche e importanti della Sicilia si trova proprio qui e la sua realizzazione risale al tempo della dominazione spagnola intorno al 1600 e, nonostante una serie di vicissitudini anche infelici, è rimasta in funzione sino al 1969, quando venne chiusa definitivamente. Marzamemi sorge fra due piccoli approdi : la Balata e la Fossa, dove la presenza di piccole barche e pescherecci è notevole conferendo al contesto un alone suggestivo che al crepuscolo diviene quasi struggente. 



Di grande impatto visivo, l’isola Piccola- Isolotto Brancati dinnanzi al borgo : un frammento di terra che fuoriesce dalle acque su cui sorge una villa dalle facciate tinteggiate in rosso che funge da casa vacanza per chi desidera trascorre qualche giorno in un luogo incantato.

Non sto a dilungarmi sulla storia dell’antico borgo poiché si tratta di una storia che si snoda nei secoli, ma non esito a suggerirne una visita. Nella convinzione che ogni luogo ha il suo fascino e la narrazione non corrisponde mai totalmente al vero poiché ciascuno di noi vede con gli occhi della propria sensibilità, ho la certezza che Marzamemi per nessuno sarà una delusione.



Le immagini intrise dalle luci del giorno morente che ho contemplato seduta ad un tavolino della Balata mentre sorseggiavo un ottimo aperitivo, mi sono rimaste fortemente impresse ed al solo evocarle, ancora l’anima gode il giubilo.

 E la spettacolarità sobria e nel contempo originale della piazza Regina Margherita, sulla quale si affacciano le edificazioni dal fascino arabeggiante, il Palazzo Valledorata , l’antica chiesa dedicata a San Francesco di Paola, è un ensemble ineguagliabile.



 Infine quando il tempo oramai mi obbligava a lasciare il borgo sublime, l’occhio si è soffermato su di una barchetta in legno con i bordi adornati di fiori sulla quale un vecchio lupo di mare si gongolava beatamente. Gli scattai qualche foto, lui se ne accorse così intavolai una breve conversazione: scoprii che stava li per fini turistici, per farsi fotografare e non da ultimo era il protagonista della pubblicità della birra Messina. Constatai che disse la verità .



 Marzamemi dal 2000 ospita il Festival del Cinema di Frontiera.
( Il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera ideato e diretto dal regista Nello Correale è nato nel 2000. Si tiene annualmente in piazza Regina Margherita e nella Tonnara a Marzamemi, con proiezioni di film e cortometraggi provenienti dalle diverse zone del mondo, con una sensibilità appunto di "frontiera"). 
 Ottobre 2020 – Y.P.

giovedì 15 ottobre 2020

Sicilia nel cuore


 SICILIA nel cuore


Non ricordo esattamente quando fu la prima volta che andai in Sicilia, ricordo solo che si trattava di un viaggio di lavoro e la meta non rientrava fra i gioielli siciliani (Raffineria di Gela). Ciononostante, l’aria impregnata dall’intenso profumo delle arance sanguinelle mature in quel periodo e, l’Etna innevata proprio attorno ai crateri sommitali, mi convinsero che in Sicilia ci sarei dovuta ritornare.

E ci ritornai, ancora e ancora perché la Sicilia ha bisogno di tempo per rivelarsi nella sua grande eterogeneità e, pure ora sono appena rientrata dopo una breve vacanza di otto giorni.



La località prescelta: SANTA CROCE CAMERINA, un comune di circa undicimila abitanti in provincia di Ragusa che deve la sua notorietà al regista Alberto Sironi che qui ha ambientato la serie televisiva del Commissario Salvo Montalbano, personaggio uscito dalla creatività letteraria di Andrea Camilleri.

Panoramica di Punta Secca  di Santa Croce Camerina

La casa del Commissario si trova infatti a Punta Secca, frazione balneare di Santa Croce Camerina: la casa nella realtà è un b&b dal nome omonimo“ La casa di Montalbano” e gode di una posizione privilegiata, direi prospicente la spiaggia, ma nel caso di alta marea si potrebbe dire “ trovasi sulla spiaggia”.


Punta Secca è un piccolo borgo marinaro: poche case, piccoli ristoranti dai dehors invitanti, un bel porticciolo, il belvedere  capo Scalambri,  l’imponente torre Scalambri  edificata  nel 1593-94 per volere del  nobile Cosimo Bellomo di Siracusa. Torre Scalambri  fungeva  come sistema di avvistamento di  eventuali predoni del mare quali turchi, saraceni, barbareschi.  Nel corso degli anni ha subito diversi rimaneggiamenti ed ora, al piano terra, ospita un bel bar .

Fra la torre Scalambri e la villetta di Montalbano c’è la piazzetta Andrea Camilleri a memoria del l’illustre personaggio e  dominante sull’intero contesto, lo svettante faro bianco.

Un angolo molto pittoresco e suggestivo che al calar della sera diviene idilliaco.



A Punta Secca o Sicca, come la definiscono gli abitanti del luogo, ci sono andata il primo giorno che sono arrivata a Santa Croce, ma catturata dalla  singolare scenografia  sulla quale  forse alita lo spirito di Camilleri, la sera trovavo molto appagante consumarvi la cena e al ristorante CUCINA COSTIERA by Scjabica che  a detta del cameriere, è frequentato pure dal Commissario Montalbano, il menù è eccellente come eccellenti lo sono i digestivi  fra i quali l’Amaro Nepeta con il limone e la nepetella.



Oltre a Punta Secca, il comune di Santa Croce Camerina vanta  altre spiagge di straordinaria bellezza come quella di Caucana, (altra frazione balneare di S.Croce Camerina) :  ampia ma non quanto Marina di Ragusa o Scoglitti,  di sabbia fine che non sembra neppure sabbia bensì zucchero da canna per il suo colore, alquanto scenografica anche per la presenza di grossi massi bianchi e  sulla quale si trovano resti archeologici solo apparentemente abbandonati poiché sono in corso lavori di conservazione e valorizzazione della zona.



Sulla via adiacente alla spiaggia, Via delle Anticaglie, oltre a tante belle ville circondate da giardini e recinti ricoperti da buganville in fiore, c’è un grande parco archeologico poiché l’attuale Caucana  è sorta nelle vicinanze dell’antica Kaucana, una città portuale la cui storia risale al periodo della colonizzazione greca in Sicilia.


A Caucana come lungo tutto il litorale il mare Mediterraneo nelle giornate nitide si presenta con quell’azzurro inenarrabile che io definisco semplicemente “color Mediterraneo”. 

 



Scoglitti,  frazione di Vittoria, poco distante da Santa Croce Camerina, esibisce una spiaggia immensa sia in lunghezza ( circa 4 km)  che in larghezza, sempre di sabbia finissima che rientra fra  le più belle del ragusano. A me la spiaggia di Scoglitti mi ha fatto ripensare a quelle dell’Algarve in Portogallo mentre l’agglomerato residenziale di Scoglitti  non mi fatto ripensare a nulla, anzi preferisco non esprimermi. Ho avuto la chiara impressione che per la realizzazione non siano stati necessari studi e progetti di architetti qualificati e forse nemmeno quelli alle prime esperienze progettuali. Comunque le case di Scoglietti dinnanzi al mare compongono un insieme molto particolare che risulta impossibile ignorare.  La mia conclusione, dopo averle osservate attentamente, è stata  che solo lì potevano essere costruite e forse proprio li devono stare: a rimirare il mare.

Quello splendido mare che inspiegabilmente sa regalare bellezza anche  a ciò che  di meraviglioso non ha proprio nulla.



La scelta di fissare il soggiorno a Santa Croce Camerina si è rivelata molto azzeccata  poiché in pochi minuti d’auto si possono raggiungere le spiagge migliori della costa meridionale dell’isola, ma non solo: nel raggio di 20-30 chilometri si trovano Ragusa Ibla, Scicli, Modica, ovvero i gioielli del Barocco  rientranti nell’UNESCO, quali patrimonio culturale dell’Umanità. Luoghi sorprendenti dal fascino indicibile, specialmente per noi che abitiamo nel settentrione della penisola, luoghi che testimoniano passaggi storici di rilevante importanza, forse la storia di tutti i tempi.

 




Nonostante fosse già autunno le condizioni meteorologiche sono sempre state ottime con temperature vicine ai 30 ° , per cui  la mia compagna di viaggio ed io, al mattino ci godevamo le  spiagge mentre nel pomeriggio andavamo a visitare ciò che c’era da visitare non trascurando neppure Noto , Marzamemi, Capo Passero –Porto Paolo in provincia di Siracusa. 

Mi sento  di affermare che il litorale ibleo l’ho visitato abbastanza bene: Cava D’Aliga e  Punta Ciriga in direzione Ispica sono luoghi di grande attrattiva panoramica.




Cava d’Aliga oltre al  bel tratto sabbioso  gode della presenza di falesie rossastre che la rendono caratteristica mentre  Punta Ciriga è immersa in un bel  parco verde e  vanta delle  piscine naturali racchiuse dentro scogliere spettacolari.

Luoghi incantati che offrono immagini mozzafiato.  




Contrariamente alle nostre abitudini in questa occasione essendo tempo di Covid, al fine di evitare incontri con un maggior numero di persone abbiamo optato per un b&b e presso il CARMENANGEL , in via Alloro 15, ci siamo trovate  molto bene. Dotato di sole tre camere per un totale di dieci posti letto propone un ambiente molto accogliente: ogni dettaglio  simboleggia i caldi colori del Sud. Un Grazie sincero va alla signora Maria che indubbiamente offre ospitalità con amore e passione prodigandosi oltre il necessario: ci ha davvero coccolate e viziate con colazioni principesche . Ogni mattina ci portava brioches freschissime ripiene di ricotta, crema chantilly e marmellata. Inoltre formaggi , yogurt, bevande varie e frutta di stagione erano sempre presenti nel frigo , compresi i fichi d’india già sbucciati, pronti da mangiare.

A Santa Croce Camerina presso il Carmenangel avevamo prenotato solo  4 notti intenzionate a spostarci altrove, ma poi siamo rimaste per l’intero soggiorno.

 




Marina di Ragusa mi è sembrata alquanto pulita ed ordinata: forse non particolarmente caratteristica poiché improntata come località turistica balneare come si evince dalla notevole . presenza di strutture alberghiere, ristoranti e bar.

Significativa  la Torre Cabrera   sul lungomare Andrea Doria, una massiccia torre difensiva fatta erigere dal Conte Luigi Enriquez Cambrera nel 1579 al tempo in cui esisteva la Contea di Modica.

La spiaggia è indubbiamente molto bella, in parte libera ed in parte attrezzata. Molto vasta: un arenile di sabbia finissima è ideale per coloro che amano le lunghe camminate. Per me che sulla battigia potrei camminare per ore ed ore  senza sentire stanchezza,  è  un vero paradiso.

Anche a Marina di Ragusa, le acque del mare sono  limpidissime e scorgervi pesciolini guizzanti non desta stupore. 

Sempre a Marina di Ragusa abbiamo trascorso una piacevole serata presso il Ristorante Imperial, ubicato sul lungomare A.Doria, dove abbiamo consumato un’ottima cena: spaghetti fatti a mano allo scoglio e tris di pesce. Cibo di buona qualità, servizio solerte e cordiale  e prezzi non eccessivi.



Marina di Ragusa dista da Santa Croce Camerina solo 6 km circa
ma spesso sbagliavamo strada aumentando anche di parecchio la percorrenza  perché purtroppo la segnaletica della zona non è ottimale come pure l’illuminazione notturna che in alcuni tratti stradali è completamente inesistente. Penso che se non avessimo avuto google map in diverse occasioni ci saremmo trovate in serie difficoltà.

 




A circa una quarantina di chilometri da Santa Croce Camerina c’è Pozzallo con le splendide spiagge Pietre Nere e Reganzino . Pozzallo è un luogo a forte vocazione turistica. Una cittadina di circa ventimila abitanti  che già avevo visitato precedentemente e di cui non ricordavo quasi nulla se non il bel corso centrale. Corso Vittorio Veneto che ho percorso a piedi sino quasi a raggiungere il porto, è infatti  fiancheggiato da  eleganti negozi e locali vari molto graziosi ed alla moda .

Pure a Pozzallo c’è una torre simile a quella di Marina di Ragusa che porta lo stesso nome, ossia Torre Cabrera . Questa risale al XV secolo e rappresenta  l’emblema della città. POZZALLO ha dato i natali a Giorgio La Pira e difatti il palazzo comunale porta il suo nome. Ora appartenente alla provincia di Ragusa,  un tempo apparteneva alla provincia di Siracusa.

 


Come di consueto non mi addentro nelle narrazioni storiche dei luoghi poiché occorrerebbero pagine e pagine che per taluni sarebbero pure noiose ed inoltre esistono già moltissimi  libri specifici quindi chi desidera approfondire non incontra nessuna difficoltà a ricercare.

I diari di viaggio che mi impongo di scrivere  sono finalizzati principalmente ad  arricchire il mio baule dei ricordi perché vorrei che nulla andasse perduto, ma non trascurabile è  anche il desiderio di condividere  le mie esperienze personali affinchè altri ne possano trarre utilità.

 In Sicilia quante emozioni:  più la conosco e più me ne innamoro.



L’ho lasciata con profondo dispiacere! Sarei rimasta ancora qualche giorno a contemplare quel mare infinito: a volte rabbioso emetteva un fragore assordante, altre volte così placido  invogliava a camminarci sopra.

Mi sono comunque portata con me immagini "gioia per gli occhi".





Indimenticabile la visita al Castello di Donnafugata,  simile più a una elegante villa anziché un castello e descritto  nelle guide turistiche come “ una delle più belle residenze storiche presenti nelle campagne della Sicilia orientale”.

Il castello è circondato una un parco immenso -   il parco del Barone burlone  ovvero il Barone Arezzo-  amante del verde, dei viaggi, della musica. Lo volle come luogo di delizia dove intrattenere gli ospiti esibendosi in giochi d’acqua, scherzi ed altro.

(Anche il Castello di Donnafugata  rientra fra i luoghi di Montalbano). 

In Sicilia mi sono sentita a casa, tutto mi è divenuto immediatamente famigliare e ci sono stati momenti in cui   il “ mio lago” e la Milano che tanto amo, mi sono apparsi  mondi fuori dal mondo.

In Sicilia ritornerò.  

 


Ottobre 2020- Yvonne