sabato 23 novembre 2019

I LEONI DI SICILIA – Stefania Auci


I LEONI DI SICILIA – STEFANIA AUCI




Ho letto il libro che stanno leggendo in molti poiché rientra nella classifica dei più letti e non me ne sono pentita: I LEONI DI SICILIA di STEFANIA AUCI , scrittrice trapanese di nascita e Palermitana di adozione di cui non avevo mai letto nulla.

Questo libro mi ha attratta sin dalla primo momento che l’ho visto in libreria poiché qualche anno fa durante una vacanza a Favignana andai a visitare la tonnara e la guida ci parlò dei Florio annoverandoli fra i portatori di progresso e benessere.
Infatti fu proprio un Florio a sperimentare la modalità di conservazione del tonno sotto olio, una modalità che si  rivelò vincente e  molto redditizia.

Ebbene I LEONI DI SICILIA  è  la Saga familiare dei Florio, che poveri poveri partirono da Bagnara Calabra , si  stabilirono a Palermo e grazie alla loro tenacia e lungimiranza costruirono un impero e divennero potenti.
Certo non erano titolati e a Palermo non ebbero vita facile, ma con il lavoro si fecero  i picciuli e intorno ai picciuli il mondo da sempre gira.

Palermo, la città di cui “ Piemontesi, veneti, romani, emiliani scoprono la bellezza sboccata e sensuale …… Che strana città. Si dicono, misera, lercia e regale al tempo stesso. Non riescono a staccare gli occhi dai colori, da quelle mura di ocra che sembravano riflettere la luce del sole: non si capacitano di come puzzo della fogna possa convivere con l’aroma delle zagare e dei gelsomini che decorano i cortili dei palazzi nobiliari”.

Il romanzo è molto avvincente, lo stile letterario moderno ed elegante rende molto gradevole la lettura. Io che amo perdermi nelle descrizioni,  ho molto apprezzato alcuni tratti in cui  le situazioni mi apparivano reali. Inoltre avendo visitato abbastanza bene Palermo, ho rivissuto appieno l’atmosfera di Piazza dei quattro canti,  la solennità dei palazzi, la straordinaria bellezza di Monreale, senonchè Marsala, le saline, Favignana, che l’autrice descrive come “ un’isola di silenzio e di vento”.

Il respiro del mare è un alito caldo che s’infila tra i vicoli. Procede a ondate lente, insinuandosi nelle case attraverso le fessure degli stipiti”.

La trama dei LEONI DI SICILIA si snoda  nell’arco di un secolo: inizia con la partenza dei fratelli Florio da Bagnara Calabra il 16 ottobre 1799 e si conclude nel 1868.
Ovviamente in quel lungo periodo la situazione  sull’isola  ha subito numerosi cambianti: la presenza dei Bordoni, le rivolte popolari, lo sbarco di Garibaldi etc. e l’autrice per meglio far comprendere al lettore  le varie dinamiche,  ha  collocato una sintesi storica della situazione vigente,  all’inizio di ogni capitolo/parte  riguardate la vita dei Florio.

Infine l’importanza di questa saga  sta anche nel fatto  che leggendola si ha la possibilità di conoscere usi, tradizioni, imposizioni  che forse non sono ancora andati  totalmente in disuso.
Matrimoni combinati, l’importanza di un titolo nobiliare, nobili indebitati , l'accettata discriminazione di genere finchè  qualche donna anzi, come definita nel libro " qualche femmina",   incurante di tutto   si permette di parlare in presenza del marito e affermare le proprie idee e opinini.
 E poi, l’amore che vince ….l’amore  perdente….l’amore taciuto….

430 pagine che mi hanno rubato il sonno, lette in una settimana.

Per chi ama la Sicilia è un romanzo imperdibile e  per chi non la ama è un modo per conoscerla.

Novembre 2019- Yvonne

venerdì 22 novembre 2019

LORO CIUFENNA


LORO CIUFENNA, un caratteristico borgo medievale toscano in provincia di Arezzo che merita indubbiamente di essere visitato.


Panoramica

Il nome Loro è derivante dal latino laurus mentre Ciufenna è il nome del torrente che scorre fra le case del borgo. Il torrente è sormontato da due ponti, l’uno di costruzione recente mentre l’altro molto pittoresco di origine romana a dorso d’asino.
Ponte romano a schiena d'asino

La torre dell'orologio 
Cosa visitare: il museo Venturino Venturi nelle sale del comune, la casa Venturi, la Chiesa di Santa Maria Assunta.

Venturi , scultore, pittore  e poeta contemporaneo nativo di Loro Ciufenna morì nel 2002.
Nella Chiesa di Santa Maria Assunta si può ammirare il capolavoro di Carlo Portelli, pure lui nativo di Loro Ciufenna : una grande pala con l’Allegoria dell’Immacolata Concezione, datata 1566.
La torre dell’orologio è fra gli edifici più rappresentativi del borgo. L’arco sottostante costituisce una delle due porte di accesso al castrum Lauri, la porta fiorentina. 
L’altra era la porta aretina e si trovava sulla parte opposta della strada principale, ma purtroppo è andata distrutta ai primi del novecento.
La parte superiore della torre, con loggia in pietra e mattoni, risale al tardo ottocento.
La stemma in pietra del Giglio di Firenze testimonia l'acquisizione del castello che secondo Giovanni Villani sarebbe avvenuta nel 1293.

L'antico mulino sul torrente Ciufenna
Le vie del Borgo

Novembre 2019- Yvonne

giovedì 14 novembre 2019

UNA DI LUNA - Andrea De Carlo


UNA DI LUNA- ANDREA DE CARLO


Introduzione   
Senza libri non so viaggiare e con UNA DI LUNA mi è accaduto qualcosa di strano…
Acquistato unicamente perché apprezzo molto lo stile narrativo di ANDREA DE CARLO,  non l’ho riposto in libreria bensì la sera stessa dell’acquisto ho iniziato a leggerlo e sin dalle prime pagine ne sono rimasta coinvolta. Qualche giorno dopo, mancavano una trentina di pagine alla fine e, dovendo andare al lago, decisi di portarlo con me.
Arrivata a destino,  dopo aver scaricato  le borse dall’auto e sistemato il tutto, avevo cercato UNA DI LUNA poichè ero davvero impaziente di conoscere il finale.
Dopo le travagliate vicissitudine racchiuse nelle 230 pagine lette, ci doveva essere  l’epilogo ed io speravo fosse quello che dentro di me, desideravo fosse nel mentre mi chiedevo cosa avrebbe deciso di fare della propria vita Margherita, figlia di un rinomato chef ottantasettenne, un uomo dal carattere spigoloso, fascista, che aveva perso tutto per le sue manie di grandezza . Margherita,  che stava con Luca ma che una sera dentro la magia di Venezia aveva baciato Jules, l’illusionista...

Ebbene avevo cercato di qua, di là, di su, in ogni angolo e del libro nessuna traccia, sparito.
Ero persino uscita in strada, quel  breve tratto , circa duecento passi necessari per raggiungere il garage, ma niente. Il libro  per strada non c’era e  neppure per un attimo avevo pensato che nel caso mi fosse caduto,  qualche passante l’avesse raccolto. Sarebbe stato davvero un caso eccezionale che qualcuno l’avesse raccolto e soprattutto portato via.
( Mio figlio in più occasioni mi ha assicurato che nessuno ruberebbe un libro...) 
Concludendo: UNA DI LUNA non c’era più e non potevo perdonarmi d’averlo perso.
Credo di non aver mai perso un libro e sarebbe stata  quella,  la prima volta.

E intanto il finale era in sospeso.

Infine con rassegnazione decisi che al rientro a Milano sarei andata a LA FELTRINELLI, mi sarei seduta nell’angolo dove ci sono le poltroncine e l’ avrei terminato.Non sapevo che altro fare anche perchè nel mio borgo sul lago non ci sono librerie.

Arrivato Ottobre ho rifatto le valigie per rientrare, tornai in garage ( durante l'estate ero andata più volte) e magicamente in un bel cesto di vimine UNA DI LUNA   era li quasi mi attendesse.

E ora finalmente ve lo racconto, ma ovviamente lasciando sempre il finale in sospeso, perché il bello è proprio racchiuso in quelle pagine.

Gocce di trama

Ambientato prevalentemente a Venezia vede protagonista Margherita Malventi, una giovane che si dedica alla cucina nel suo piccolo ristorante  nel sestiere di Castello. Suo padre, Chef oramai “finito” riceve un invito per partecipare ad una trasmissione televisiva di cucina la cui registrazione si tiene a Milano. La figlia decide quindi di accompagnarlo, forse nella speranza che potesse nascere fra loro un dialogo, quel dialogo che in realtà non c’era mai stato.
“ La notte prima non ero riuscita a dormire tanto ero piena di aspettative non realistiche: sognavo a occhi aperti improvvise aperture, riconoscimenti di errori, confessioni senza filtri, slanci, abbracci, magari anche lacrime liberatorie. Non sono cose che puoi razionalizzare: per quanto l’esperienza di una vita ti dica che non succederà, una piccola parte di te continua a sperare che invece per qualche genere di miracolo succeda, e che il tuo cavolo di padre possa improvvisamente smentire tutto quello che è stato ( o non è stato) fino a quel momento.”

 La registrazione “andrà come andrà “ proprio a causa del carattere alquanto singolare del padre, ma in questa occasione Margherita incontra Jules che di mestiere fa l’illusionista.
Lei non è sentimentalmente libera, vive con Luca, ora quarantenne, di cui  si era innamorata.
Ho pensato ancora una volta a come per compensare l’instabilità di mio padre ero andata a mettermi con un uomo banale, senza riuscire a compensare proprio niente, ancora meno ad aggiustare me stessa

Qui mi fermo e riprendo altri STRALCI

-          Con Luca viaggiavo da anni su un binario di ragionevolezza e ripetizione e noia, gli unici rischi che prendevo erano al mio ristorante, con le mie ricette.
-          Gli uomini hanno paura che le donne li prendano in giro, le donne hanno paura che gli uomini le ammazzino.
-          Ho pensato che le caratteristiche che adesso mi esasperavano di lui erano le stesse che mi avevano fatto innamorare alla scuola di recitazione: l’introversione, i silenzi dietro cui mi ero immaginata chissà quali profondità, la distanza emotiva rabbiosamente rivendicata, la non-generosità, l’assenza di trasporto. Avevo pensato di poterlo guarire dai suoi problemi e dai suoi difetti….. Ho pensato che da anni vivevamo in dimensioni parallele anche se dormivamo nello stesso letto.
-           
Impressioni personali

Credo che da questi stralci si possa desumere la capacità dell’autore di addentrarsi nel complesso mondo femminile . Ne aveva già dato ampia prova in romanzi precedenti ma questo, dal mio punto di vista è il migliore fra quelli che ho letto. UNA DI LUNA è estremamente importante, delicato e profondo poiché evidenzia anche quanto il rapporto con il padre possa influire nelle scelte sentimentali  delle figlie.
Un gran bel romanzo introspettivo, dentro il quale  ciascuno penso troverà dei tratti in cui  leggersi.

Il  titolo scaturisce dalla convinzione della protagonista che la Luna l’abbia salvata più di una volta.
A volte la notte mentre tornavo da Venezia a Mestre fermavo la macchina a lato della strada e stavo anche dieci minuti a guardare la Luna; la sua luce mi rasserenava e mi faceva dimenticare la mia infelicità cronica a casa.”

Avrei altro da aggiungere, ho sottolineato molte pagine ma credo sia meglio leggerlo e poi magari confrontarsi perché un libro, se discusso,  può divenire ancora più interessante.
Novembre 2019 - Yvonne

martedì 5 novembre 2019

FEDELTA’ – MARCO MISSIROLI




“Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento”.



Ho da poco terminato la lettura di FEDELTA’, il romanzo di Marco Missiroli rientrante nella cinquina dei finalisti Premio Strega 2019.
Ho amato questo romanzo perché la  storia  cambia verso pagina dopo pagina e nonostante i protagonisti siano soltanto  due , Margherita e Carlo una giovane coppia apparentemente felice o forse felice, ci stanno attorno personaggi che ho faticato a collocarli nel ruolo di “secondari”.

Sofia, la bella studentessa romagnola che  Marco,  professore all’università Statale,  afferma al rettore di aver  soccorso in bagno,  forse non è stata semplicemente soccorsa . Forse è successo qualcosa che ha eccitato la fantasia  al professore, ma nel romanzo non è esplicitato. Sofia comunque  quasi improvvisamente lascia il corso di studi e il lavoro di barista nel bar presso l’ateneo  e torna a Rimini nella bottega di ferramenta del padre.

Margherita, la moglie del professore, titolare di una agenzia immobiliare, si trova costretta a ricorrere alle cure di un giovane fisioterapista e anche lei lascia le briglie sciolte alla fantasia.
Il fisioterapista non ha una vita limpida, figlio di edicolanti arrotonda le entrate con sistemi illeciti e  Margherita ne rimarrà coinvolta emotivamente.
Ma non solo, nella vita di Marco c’è altro.

La mamma di Margherita, un tempo sarta,  tiene un rapporto speciale con il genero e lei conserva il proprio segreto, un segreto che depone sulla lapide del marito.
“Una donna che oltre a cucire gli strappi degli altri aveva rammendato i propri”

Non voglio andare oltre con la trama al fine di non  arrecare danno a chi intende intraprendere la lettura .

Sintetizzo scrivendo che  FEDELTA’   è una storia ricorrente anche se i contesti possono essere ben diversi. E’ ambientata a Milano, una Milano magistralmente descritta, “sornionainquieta”- “ Milano cambiava, brulicante di cantieri e ingorda di sorprese”- “Milano e il cielo d’alluminio”, ed io mentre leggevo a tratti mi pareva di trovarmi in loco.


Di questo romanzo ciò che ho molto apprezzato e, secondo me fondamentale, è  il lavorio mentale di Carlo e Margherita su cui l'autore si sofferma molto.
Vi sono molti spunti che inducono alla riflessione.

Quanto scritto in quarta di copertina, sempre secondo il mio punto di vista, è molto emblematico:

Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento”.

Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli?
E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole più profonda….

STRALCI

-          Riabituarsi, era quella la parola che lo gettava nel dubbio. Chi si riabitua è stato da un’altra parte, sovvertendo un equilibrio. Sovvertendo, equilibrio: il lascito di un’educazione salda, le scuole cattoliche, l’apertura dei regali alla Vigilia con candele accese…..

-          Le fini portano inizi.

-          Con lui aveva intuito che l’infedeltà poteva significare fedeltà verso sé stessa.


L’AUTORE

MARCO MISSIROLI, collaboratore CORRIERE DELLA SERA,  è nato a Rimini e vie a Milano. Vincitore del Premio Campiello Opera prima SENZA CODA.
Altre opere: 
IL BUIO ADDOSSO – BIANCO –  IL SENSO DELL’ELEFANTE ( Premio selezione Campiello 2012) - ATTI OSCENI IN LUOGO PRIVATO.

Ottobre 2019- Yvonne