domenica 27 ottobre 2019

LINOSA- Nero è bello



E’ già trascorso qualche giorno dal rientro dalle Pelagie dove l’estate ancora era in pieno trionfo  nonostante fosse ottobre avanzato ed io stento a rassegnarmi che la vacanza sia davvero finita ed accettare che qui le foglie in colorazione mutevole si apprestano a staccarsi dai rami.
Ne sono certa: io sono nata al Nord per un errore del destino.

Il ricordo  è  comunque così nitido e vivo che sento ancora sulla pelle la sabbia fine della spiaggia dei Conigli, sulle papille il sapore inimitabile della briosche al gelato  e dentro gli occhi conservo panoramiche strabilianti.
Lampedusa e il suo sortilegio, Linosa, la perla nera che fuoriesce dall’azzurro incredibile.



Linosa è raggiungibile partendo dal porto di Lampedusa  con  l’aliscafo della Liberty Line che impiega un’ora di navigazione.
Un’escursione che si rivelerà sorprendente poiché questa isoletta la cui superficie misura solo 5,5 chilometri quadrati è molto diversa dalla sorella Lampedusa,  ma non per questo meno affascinante.
Ben tenuta, ordinata, casette colorate e piante di ibisco rigogliose.


Linosa con le sue rocce nere è molto scenografica, a tratti evoca il paesaggio lunare.

Tre vulcani spenti, piscine naturali, faraglioni e fichi d’india che fungono da muretti divisori delle varie proprietà. A Linosa redditizia è la coltivazione delle lenticchie, un specie rara e pregiata che viene utilizzata per il piatto locale , ossia una tipica zuppa di lenticchie.
Linosa è nota anche per la nidificazione delle diomedee che nel periodo delle migrazioni  offrono  spettacoli alquanto singolari. Inoltre con il loro canto quasi inquietante a evocare il vagito di un bimbo,  rendono le notti di luna indimenticabili.

Sbarcati dall’aliscafo, al porto di Linosa si trovano stazionanti diversi pullmini idonei a trasportare una decina di persone che al costo di dieci euro offrono il giro dell’isola.
Linosa è ideale per fare lunghe camminate, magari solitarie per meglio assaporare il contesto, poiché ci sono numerosi  sentieri ben tracciati che consentono ampie vedute.


Purtroppo io e la mia compagna di viaggio avevamo a disposizione solo una giornata, quindi  abbiamo optato per il pulmino di Benedetto  il quale si è prodigato a fornirci numerose informazioni inerenti l’isola.


La spiaggia vulcanica di Pozzolana, che rappresenta uno dei più importanti siti riproduttivi della tartaruga Caretta caretta è un insieme davvero stupefacente: una piccola baia racchiusa da muraglioni rocciosi multiformi e multicolori. Immergersi in quelle acque quasi tiepide  si provano sensazioni paradisiache.


Che altro dire: Linosa un piccolo gioiello che mi ha rubato un pezzo di cuore!
( L’altro pezzo me lo ha rubato Lampedusa…)
Vedere per credere perché come per Lampedusa, nessuna descrizione le può rendere giustizia.
Se fossi un pittore  non esiterei a sistemare il cavalletto sull’estremo più alto e poi con pennello e tavolozza cercherei di dare vita a quei panorami superbi.


26 ottobre 2019- Yvonne

giovedì 24 ottobre 2019

LAMPEDUSA- Arcipelago delle Pelagie -





Sono rientrata ieri sera da una breve vacanza nell’arcipelago delle Pelagie: ho soggiornato a Lampedusa, un’isola inenarrabile poiché nessuna  descrizione le renderebbe giustizia.
L’estremo Sud d’Europa, la Porta d’Europa appunto, materializzata dall’artista Mimmo Paladino nel 2008, collocata tra cala Spugne e Porto vecchio. Opera dedicata a tutti i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo.


Lampedusa, l’estremo sud dello stivale, l’isola di cui tanto se ne parla nei telegiornali e spesso indegnamente tanto da trasmettere al visitatore che la raggiunge l’impressione d’aver sbagliato meta.
Lampedusa  è davvero un’isola seducente  che accoglie con calore, semplicità, apparente ingenuità e  il turista dopo  aver percorso soltanto pochi passi in via Roma  si sente a casa: una casa la cui porta è aperta a tutti .

Via Roma, lunga forse neppure un chilometro rappresenta il punto nodale delle vita isolana: tutto avviene in questo tratto di strada ai cui lati si assiepano locali tipici, ristoranti, bar, negozi.
Qui la conversazione  scaturisce naturalmente ad ogni angolo senza la necessità di conoscere il nome dell’uno o dell’altro.
I negozianti sono più che affabili  e s’intuisce che la disponibilità e la cordialità in loro è innata e non rigorosamente doverosa.

In fondo alla via, dinnanzi al museo archeologico si apre un ampio spiazzo dal quale si gode l’intera panoramica del porto vecchio e del porto nuovo sui quali svetta la statua della Madonna di Porto Salvo protettrice dei naviganti e quasi certamente,  incredibilmente s’incontrerà qualche lampedusano che si prodigherà nelle narrazioni delle traversie storiche che nei secoli   hanno coinvolto l’isola.
Al crepuscolo immagini maliose, delicate  regalano vibrazioni di cuore,  fremiti   e la vista inevitabilmente si abbandonerà alla contemplazione.
Godere del  piacere che la bellezza propaga a Lampedusa è possibile.   


E nel mentre che con la  macchina fotografica cercavo di catturare immagini fuggevoli, un anziano signore senza che nulla gli chiedessi si è avvicinato e  ha iniziato il suo racconto alquanto affascinante : una leggenda risalente ai tempi antichi  vuole che il comandante  della nave Dusa a causa di un temporale violentissimo fu costretto a cercare riparo su questo lembo di territorio  staccatosi dall’Africa. Lampi spaventosi saettavano nel cielo mandando in frantumi la notte e spargendo timore e preoccupazione. Soltanto dopo un tempo indefinito la burrasca esaurì la sua forza e l’equipaggio della Dusa miracolosamente rimase indenne. Da quell’evento il territorio senza nome, il frammento d’Africa,  divenne LAMPEDUSA ( lampi e Dusa).
Esistono altre leggende sull’etimologia del nome di questa magica isola, ma a dire dell’ ultra ottantenne marinaio che in gioventù affermò di aver  navigato mari di mezzo mondo, sicuramente è la più attendibile.  Proseguì poi la narrazione con la leggenda della Madonna di Porto Salvo, protettrice dell’isola  nonché la storia della Madonna del mare  la cui statua si trova a quindici metri di profondità  dinnanzi all’isola dei Conigli.
Gradevolissima la conversazione con questo signore, sarei rimasta ore ad ascoltarlo, tanto da trovare armoniosa persino l’insolita coniugazione verbale tipica degli abitanti del luogo.

L’isola all’interno è aspra con scarsa vegetazione se non arbusti e cespugli di macchia mediterranea che esalano profumi inebrianti. E’ visitabile percorrendo una strada panoramica il cui manto stradale richiede manutenzione: vi sono sentieri ben tracciati percorribili anche a piedi ma l’ausilio di un’auto secondo me è d’obbligo. (Sono presenti numerosi autonoleggio).


Il mare circostante ha colori inattendibili,  azzurro variegato, tonalità  intense sino a divenire blu cobalto: colori che incantano e che donano benessere. Non credo sia un caso se il blu cobalto in psicologia è considerato terapeutico. Io ne sono rimasta rapita.
Credo che l’azzurro Mediterraneo sia unico.


In ogni caso, in alcuni momenti osservando quelle acque senza confini da cui traspare una potenza incontrastabile seppure così invitanti,  un senso d’angoscia ha interrotto le mie stasi: incredibile che un mare così bello che nei giorni di bonaccia appare un tappeto,  possa essere tanto crudele da inghiottire bambini e donne   provenienti  da lontano in cerca di una vita accettabile.
Non si dovrebbe dimenticare che se il Mediterraneo fosse un cimitero sarebbe ricoperto di croci di cui su molte sarebbe persino impossibile  scrivere un nome.
 
Spiaggia Guitgia a Ottobre
Vi sono spiagge di sabbia bianca come la Cala Guitgia famosa soprattutto per i grandi concerti di Claudio Baglioni che di Lampedusa si è innamorato e possiede una villa fronte mare a Cala Creta.
Spiaggia Isola dei Conigli




 Indubbiamente la spiaggia più bella è la Spiaggia dell’Isola dei Conigli: una baia dalle acque cristalline e sabbia finissima dove la tartaruga caretta caretta va a nidificare e dove Domenico Modugno volle trascorrere le ultime ore della sua vita terrena.
E’ spiaggia libera e non c’è nessun punto di ristoro. E’ consentito l’utilizzo di ombrelloni soltanto su un piccolo spazio al fine di evitare eventuali danneggiamenti alle uova delle tartarughe.  Da una decina d’anni è raggiungibile tramite un sentiero scosceso di circa un chilometro per cui la risalita può risultare faticosa se il sole è ancora alto,  ma ciò è tollerabile: il paradiso lo si deve conquistare e non c’è dubbio che questa baia paradiso lo è.

Non intendo dilungarmi nella descrizione paesaggistica di Lampedusa poiché numerose sono le guide turistiche in commercio e online e, non mi soffermo neppure sulla cucina tipica mediterranea dai sapori unici in cui il pesce detiene pieni poteri, ma invito ad andarci poiché solo vedendo con i propri occhi ci si può rendere conto della sua singolarità e della magia che emana.
 
Santuario della Madonna di Porto Salvo


Visitare Lampedusa è facile e il Santuario della Madonna di Porto San Salvo  colorato di bianco e azzurro nei pressi della Spiaggia di Cala Madonna è imperdibile. Immerso in una ricca vegetazione con piante dalle radice aeree è contornato da grotte scavate nella roccia, alcune delle quali fungevano da cisterna per raccolta delle acque.
Il Vallone di Cala Madonna  rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e carichi di storia dell’Isola  e l’insegna recita che si tratta di un luogo sacro e  d’incontro pacifico fra uomini di religioni e culture diverse, dove ognuno poteva pregare il suo Dio e dove gli antichi naviganti venivano a rifornirsi d’acqua lasciando in segno di carità un po’ di cibo per i naufraghi e i pescatori sfortunati.

La mia compagna di viaggio ed io che solitamente mai  torniamo  nello stesso luogo, atterrate all’aeroporto di Bergamo, abbiamo deciso che l’anno prossimo a LAMPEDUSA ritorneremo. 


Che abbia di misterioso LAMPEDUSA che si potrebbe pure definire l’isola del nulla, mi è inspiegabile, so con certezza che il sole che fuoriesce dal Mediterraneo al mattino presto regala tumulti emozionali che non ho provato altrove.
Forse per la seconda volta in vita mia a Lampedusa ho goduto della meravigliosa sensazione di pienezza, completezza, di non  avere bisogno di nulla, una sensazione che provai la prima volta a Castel Gandolfo in un novembre di alcuni anni fa.

Fanno parte dell’arcipelago delle Pelagie oltre a LAMPEDUSA, Lampione e Linosa a cui dedicherò un’altra pagina.

Ottobre 2019 - Yvonne

giovedì 3 ottobre 2019

LA BAMBINA RIBELLE - Nafisa Haji

LA BAMBINA RIBELLE




Questo libro me lo sono trovata nella mia libreria, probabilmente ricevuto in regalo, perché sono sicura che non l’avrei acquistato .
Il titolo, secondo me, per nulla invitante come pure l’immagine di copertina: una bimba di spalle con un abito rosa d’altri tempi che cammina a piedi nudi presumibilmente nel deserto.
In ogni caso, a me non  piace avere nella libreria dei libri non letti e quindi circa un mese fa l’ho preso fra le mani e priva del desiderio che di solito mi pervade quando inizio un nuovo libro, mi sono addentrata nella storia.
Indubbiamente scritto bene, non mi ha particolarmente allettata ed infatti dopo un centinaio di pagine l’ho lasciato in sospeso e ne ho letto un altro, ma poi l’ho ripreso e terminato.
Ebbene le ultime trenta pagine con un finale disatteso, sorprendente,  mi hanno ricompensata di alcune pagine che tutto sommato potevano essere non scritte e nulla sarebbe cambiato.
Ritengo doveroso aggiungere che forse questo romanzo, che narra un mondo per noi distante,  l’ho letto in un periodo poco propizio alla lettura di un romanzo.
E comunque,  a scanso di equivoci, il mio giudizio è positivo .

L’autrice

LA BAMBINA RIBELLE è un’opera prima di una scrittrice americana di famiglia indopachistana- Nafisa Haji- cresciuta a Los Angeles.
In quarta di copertina è scritto che in tempi brevi ha scalato le classifiche di tutto il mondo grazie al passaparola. ( Io non ci credo, sicuramente sarà stato accompagnato da una campagna pubblicitaria a tappeto con notevoli investimenti, comunque il romanzo è sicuramente valido)
A supporto del mio pensiero relativamente al passaparola,  riporto quanto è scritto a pag.210 del romanzo in argomento:

Pag. 210-  Ecco, amici miei , questa è la differenza tra il giornalismo e la narrativa. Il potere. Il potere trasforma un personaggio letterario relativamente oscuro nel protagonista dei titoli di prima pagina dei giornali di tutto il mondo”.
 Pag. 211-  a proposito di un romanzo divenuto famoso
“….sarebbe rimasto nascosto per quanto sommessamente apprezzato, nella nicchia letteraria in cui rimangono sepolte le opere narrative brillanti


La trama

La bambina ribelle è Saira, nata in America, dotata di intelligenza brillante e notevole forza di carattere quindi molto determinata, sin da piccola si è rifiutata di sottostare alle imposizioni previste dalla tradizione musulmana, ivi compreso il matrimonio che in particolare la madre desidera per lei a qualsiasi costo, tanto da non perdere occasione per presentarle diversi possibili candidati -mariti .
Incurante di qualsiasi pregiudizio  riesce a conquistarsi la propria indipendenza puntando innanzittutto su una formazione universitaria che le consentirà di fare la giornalista e recarsi con il cugino fotografo  in tutti i luoghi di guerra: una scelta che comunque le comporterà un prezzo da pagare e  una colpa inconfessabile.
La scomparsa della madre a causa di un cancro dolorosissimo la costringe poi a ritornare alle sue radici: molti eventi imprevedibili la condizioneranno. L’11 settembre e la tragedia delle Torri Gemelli  e la conseguente perdita  della sorella uccisa a causa della guerra che si è scatenata contro i musulmani, la toccherà duramente e definitivamente.
Il segreto sino a quel momento ben custodito affiorerà e a quel punto ci saranno  altre scelte da farsi.

Stralci

-          Si dimentica che non siamo qui soltanto per divertirci egoisticamente, ma quello che facciamo influenza le persone che ci amano e che si preoccupano per noi. Non è giusto ignorare l’amore e la fedeltà degli altri, essere egoisti invece di prestare attenzione a ciò che si deve loro. Nella vita tutti abbiamo degli obblighi e dei doveri e questi vengono al primo posto, prima dei nostri piaceri e dei nostri capricci egoistici

-          Il successo di un matrimonio dipendeva, oltre all’intesa intellettuale tra i due contraenti, anche dall’aspetto economico

-          Giusto e sbagliato sono categorie della mente, separate dalle emozioni, che rendono la vita insidiosa

-          Allontanarsi dai princìpi nell’interesse della convenienza è la strada per il disastro

-          Non c’è un se. C’è solo quello che è. Quello che è stato. Quello che sarà.

-          Uno scrittore trova sempre una storia: basta guardare oltre la punta del proprio naso e c’è già qualcosa che aspetta di essere raccontato.

-          A 80 anni era ancora impegnata con passione nel mondo attorno a lei.

Ci sarebbe anche altro, per esempio a pag. 212 ci sono dei bei passaggi sulla differenza fra il giornalismo e la narrativa che dal mio punto di vista sono molto interessanti.

30 settembre 2019 - Yvonne